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  • Emergenza cinghiali in Molise, vertice in Prefettura

    Emergenza cinghiali in Molise, il consigliere regionale delegato alla Caccia, Cristiano Di Pietro, incontra il prefetto di Campobasso per fare il punto della situazione.

    Nella giornata di domani 15 ottobre alle ore 10, il consigliere regionale delegato alla caccia, Cristiano Di Pietro, unitamente all’assessore provinciale al ramo Gianluca Tramontano, al direttore di Coldiretti Roberto Scano e al Presidente della C.I.A. Luigi Santoianni, incontrerà il Prefetto di Campobasso per affrontare la questione legata all’aumento esponenziale dei cinghiali sul territorio e ai conseguenti danni arrecati all’agricoltura e ai continui incidenti che si registrano sulle strade per via dell’impatto delle autovetture con la fauna selvatica.selecontrollo cinghia

    Un allarme lanciato da tempo e da più parti, quello legato all’elevato numero di cinghiali, rispetto al quale la Regione Molise ha dato ulteriore prova di incompetenza e inconcludenza. Non si spiega, ad esempio, a fronte di una popolazione di ungulati che crea danni ingenti all’agricoltura, la limitazione a soli tre giorni fissi per il prelievo venatorio del cinghiale. Eliminare questa limitazione, lasciando cioè i cacciatori liberi di scegliersi i tre giorni durante i quali andare a caccia di cinghiali, compatibilmente anche con i fenomeni atmosferici, potrebbe far aumentare sicuramente il numero di abbattimenti.

    selecontrollo reticoloIl prelievo venatorio, tuttavia, limitato solo a tre mesi all’anno, solitamente da ottobre a dicembre, non riesce ad incidere sensibilmente sulle popolazioni di ungulati. La pressione venatoria è infatti troppo concentrata in un lasso di tempo troppo breve. Nei restanti mesi dell’anno i cinghiali sono liberi di riprodursi senza alcun fattore limitante. Un utile strumento di contenimento della specie, dotato e supportato da riscontri scientifici, è il selecontrollo o i prelievi selettivi.

    Nel vicino Abruzzo ad esempio, dalla scorse estate, si è dato avvio ad una fase di contenimento dei cinghiali mediante prelievi selettivi. Un provvedimento tardivo, quello adottato dalla Provincia di Chieti, che darà risultati solo nel lungo periodo. In altre zone d’Italia, in tutto il Nord, il prelievo selettivo degli ungulati, che presuppone una corretta e attenta gestione venatoria, ha dato buoni risultati. Nel Sud dell’Italia, in particolare in Abruzzo e Molise, queste normali pratiche di gestione venatoria trovano incomprensibili resistenze se non un vero e proprio ostruzionismo da parte delle associazioni venatorie.

    a cura di Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

     

     

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