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  • Emergenza Covid19, l’opposizione attacca: «Dove sono le tende pre-triage? Ad Agnone è tutelata la salute dei cittadini?»

    AGNONE – «Cosa è la struttura sanitaria di Agnone? Uno stabilimento distaccato dell’ospedale di Isernia o un ospedale di area disagiata? Visto che è attivo un pronto soccorso perché non sono stata montate le tende per il pre-triage dedicato ai pazienti che presentano sintomi influenzali?».

    Sono le domande che il gruppo politico “Nuovo Sogno Agnonese” pone pubblicamente, indirizzandole però ai vertici della sanità regionale, quindi al direttore generale Oreste Florenzano, al direttore sanitario Maria Virginia Scafarto, e anche ai commissari Giustini e Grossi, oltre che ovviamente al presidente Donato Toma.
    «Facciamo alcune domande, non per fare polemiche, ma per capire cosa è, cosa deve e può fare il presidio ospedaliero di Area disagiata di Agnone rispetto alle situazione di emergenza in atto per i cittadini dell’AltoMolise – AltoVastese» spiegano gli esponenti del centrosinistra guidati dal consigliere Daniele Saia.

    Mentre si rincorrono voci di potenziamento di strutture ospedaliere ormai dismesse, quali quelle di Larino e di Venafro, per le quali Toma avrebbe già chiesto stanziamenti alla Protezione civile nazionale, per l’ospedale di Agnone non si spreca nemmeno una sillaba. In realtà proprio ieri il sindaco in quarantena, Lorenzo Marcovecchio, aveva proposto, senza troppa convinzione in realtà, di attivare dei posti letto di rianimazione o terapia intensiva presso quel che resta dell’ospedale cittadino. Pochi chilometri più in là di Agnone, ad esempio ad Atessa, nella zona confinante del Sangro, il locale ospedale, depotenziato negli ultimi anni, sarà trasformato in tempi rapidissimi addirittura in un “Covid Hospital“. Dedicato all’emergenza in atto. «Accogliendo la richiesta del sindaco di Atessa e dei colleghi di diversi Comuni del Sangro-Aventino, sono state avviate le attività di ripristino di alcune aree dell’ospedale di Atessa per accogliere pazienti Covid, a partire dal blocco operatorio da adibire a Rianimazione» spiegano dalla locale azienda sanitaria. E infatti da Roma e dal Ministero arrivano disposizioni che obbligano ciascuna Azienda sanitaria ad individuare un “Covid Hospital”. Agnone sarebbe stata una sede potenzialmente utile per questa riconversione, ma evidentemente non c’è volontà politica di procedere in tal senso. «Potenzieremo Agnone nel caso in cui occorresse» ha dichiarato, impacciato, in un video sui social, il governatore del Molise. Ed ecco allora che il gruppo di opposizione in Consiglio comunale alza i toni: «Chiediamo alle strutture preposte alla gestione dell’emergenza, la Protezione Civile Regionale, e ai dirigenti Asrem, cosa sia esattamente la struttura sanitaria di Agnone: uno stabilimento distaccato dell’ospedale di Isernia o un ospedale di Area disagiata? Visto che è attivo un pronto soccorso perché non sono stata montate le tende per il pre-triage dedicate ai pazienti che presentano sintomi influenzali? Queste tende dovrebbero essere allestite dalla Protezione Civile davanti al Pronto Soccorso. Le tende fanno parte delle misure di contenimento dei contagi da Coronavirus, in vigore attualmente in Italia. Le tende delineano un percorso dedicato e riservato alle persone che si presentano al Pronto Soccorso con sintomi influenzali, come febbre, tosse, raffreddore e mal di gola. Pertanto sono uno dei tanti strumenti per una presa in carico efficace ed efficiente dei possibili casi di Coronavirus, e nello stesso tempo per non esporre a rischio di contagio gli altri cittadini in attesa al Pronto soccorso, i sanitari e di conseguenza anche tutti coloro che frequentano o sono ricoverati in ospedale». «Perché nella nota della Regione diramata in merito alla riorganizzazione emergenziale non si fa alcun riferimento all’ospedale di Agnone?», chiedono polemicamente i consiglieri di minoranza. Cambiando poi “bersaglio”, gli esponenti del centrosinistra si rivolgono al primo cittadino: «Al sindaco di Agnone suggeriamo di fare più comunicazione via social alla cittadinanza sui comportamenti da attuare in caso di sintomi da Covid 19. Di far girare per il paese una macchina della Protezione civile che con megafono dia indicazioni comportamentali alla cittadinanza. Di fare un elenco delle persone rientrate in paese dalle regioni del Nord potenzialmente a rischio. Di dare supporto alla richiesta, già fatta, di posti di terapia intensiva alla Protezione Civile Nazionale con atti deliberativi dei Consigli Comunali ricadenti nella Strategia nazionale aree interne e con il supporto di quelli dell’AltoVastese. Infine di assegnare immediatamente le deleghe riguardanti la Sanità e la Protezione Civile visto il suo stato di quarantena». Già, perché ad oggi, nonostante il rimpasto in Giunta, ad Agnone non c’è un assessore alla Sanità, appunto, né alla Protezione civile. «Attendiamo di avere risposte rapidamente, nel rispetto delle persone che vivono in questi territori e soprattutto nel rispetto dell’articolo 32 della costituzione che tutela il “Diritto alla Salute”», chiudono gli esponenti di “Nuovo Sogno Agnonese”.

     

     

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