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  • Emergenza umanitaria: Carunchio ospita dieci migranti africani

    CARUNCHIO – Anche Carunchio risponde all’emergenza umanitaria in corso ospitando dieci profughi africani.

    Oltre i diciassette giovani di colore alloggiati presso una struttura ricettiva di Castiglione Messer Marino, quindi, altri dieci sono ospitati a Carunchio in un albergo all’ingresso del paese.

    «Si tratta di dieci giovani di colore, molti degli anni ’90, tutti provenienti dal Centro e Nord Africa. Molti sono anche laureati. – spiega il sindaco, Gianfranco D’Isabella – Tutta l’operazione di arrivo ed accoglienza qui a Carunchio è stata gestita e disposta dalla Prefettura. Come sindaco sono stato semplicemente avvisato dell’arrivo dei rifugiati. Il giorno seguente al loro arrivo il personale medico della Asl si è recato sul posto evidentemente per effettuare controlli di tipo sanitario. Dalla Prefettura mi hanno detto che si tratta di un soggiorno breve, non più di qualche settimana credo. Come Comune ci siamo mobilitati coinvolgendo la cittadinanza in una raccolta di indumenti da donare ai ragazzi. Al momento non hanno creato nessun problema. Lo stesso titolare della struttura che li ospita mi ha assicurato che si tratta di persone educate, pulite e rispettose. Pensate che dopo la prima notte passata qui a Carunchio hanno riordinato le proprie stanze e rifatto anche i letti».

    Si tratta di persone scappate da regimi dittatoriali o comunque da stati instabili dal punto di vista delle istituzioni e del godimento dei diritti basilari che ora godono dello status di rifugiati politici. Molti hanno già un permesso di soggiorno per tre mesi, altri sono in procinto di ottenerlo dalle autorità italiane.

    I costi dell’accoglienza sono affrontati dalla Prefettura, dunque dallo Stato, senza alcun coinvolgimento dei Comuni ospitanti. La spesa giornaliera per il vitto e l’alloggio di ciascun rifugiato è fissata in trentacinque euro. In più i migranti hanno diritto ad una sorta di donazione giornaliera di appena due e euro e mezzo per le proprie spese personali e ad una ricarica telefonica di quindici euro complessive al loro ingresso in Italia.

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

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