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  • Epatite E nei cinghiali, l’Atc Isernia: «Pronti a pagare gli esami di tasca nostra, ma l’Asrem deve dare l’ok»

    ISERNIA – Un piano di monitoraggio regionale non solo per la trichinella, ma anche per la brucellosi e soprattutto l’epatite E per difendere la salute umana e gli allevamenti zootecnici molisani. Lo propone, a costo zero per l’ente Regione, l’Atc di Isernia, nella persona del presidente Guerino Capaldi che ha preso parte, nei giorni scorsi, ad un incontro sulle zoonosi veicolate dai cinghiali presso la sede dell’Istituto zooprofilattico di Isernia. 

    «Il consumo di carne selvatica è aumentato esponenzialmente in questi anni, soprattutto quella di cinghiale. – ha spiegato il presidente dell’Ambito territoriale di caccia – Grazie all’attività di informazione e formazione fatta dal nostro Atc abbiamo fatto capire ai cacciatori dell’Isernino e dell’Alto Molise l’importanza della prevenzione. E fare prevenzione in materia di caccia significa sottoporre ad esame trichinoscopico tutti i cinghiali abbattuti. L’esame è gratuito e posso affermare che il 90 per cento degli esami fatti in Molise per la ricerca della trichinella proviene dai cacciatori del nostro Atc».

    Proprio questi controlli hanno fatto emergere, nei giorni scorsi, un caso di positività alla trichinella in un cinghiale prelevato a Bagnoli del Trigno.

    «Ma non c’è solo la trichinella che può essere trasmessa all’uomo, – ha continuato il presidente Capaldi – infatti si parla sempre più, anche nelle regioni vicine alla nostra, di epatite E nel cinghiale. Per questo il mio Atc ha stanziato delle somme per iniziare la formazione di cacciatori e la raccolta di campioni per i test sulla epatite. Abbiamo dei cacciatori che lavorano nel campo delle professioni mediche e dunque hanno già una certa esperienza e manualità nell’effettuare prelievi. Con i fondi messi a disposizione dal nostro bilancio si potrebbero formare questi cacciatori e avviare la campionatura».

    Una proposta interessante che però non ha convinto troppo i responsabili dell’ufficio veterinario dell’Asrem. L’obiezione è che mancano fondi, da stanziare evidentemente a cura della Regione Molise, e che mancano disposizioni per procedere al monitoraggio della epatite E. 

    «I soldi li mettiamo noi, come Atc, per avvisare una sperimentazione sulla epatite E. Stiamo proponendo di fare prevenzione, per la salute umana e animale degli allevamenti, a spese nostre. – ha ribadito il presidente Capaldi – Più di questo non possiamo fare, siamo a disposizione e restiamo in attesa che il servizio veterinario della Asrem ci dia l’ok».

    Francesco Bottone

     

     

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