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  • Erbacce nel centro storico, i residenti: «Impiegare i profughi in lavori socialmente utili»

    AGNONE – Dopo la segnalazione delle erbacce alte quanto una bicicletta nel belvedere di San Marco, giungono in redazione altre immagini di degrado e incuria dal rione borgo San Pietro di Agnone. Erbacce e sporcizia ovunque, in una zona del centro storico di Agnone che pare davvero «abbandonata» dall’amministrazione comunale, come sostengono alcuni residenti. Proprio il Comune di Agnone, nei giorni scorsi, ha rilanciato un progetto di adozione di aree verdi indirizzato ad imprenditori, attività commerciali, ma anche enti e scuole. In sostanza si tratta di far adottare delle aree verdi della città o, perché no, interi quartieri a chi, in cambio di un po’ di visibilità o pubblicità, voglia occuparsene a titolo ovviamente gratuito. Un’idea di volontariato sociale che non ha riscosso un grosso successo, tanto che il Municipio è stato costretto e rilanciarla dandole nuova visibilità nei giorni scorsi. L’alibi del Comune è, come in altri campi, la mancanza di fondi e soprattutto di personale. In altri centri i tanti migranti e richiedenti asilo ospiti nelle strutture del posto vengono regolarmente impiegati per lavori socialmente utili, come appunto lo sfalcio delle erbe, almeno nei punti dei centri storici dove non si può operare con i mezzi meccanici. Si tratta di protocolli siglati con le Prefetture, le cooperative che fanno business con l’accoglienza migranti e i Comuni interessati. Anche il Comune di Agnone potrebbe prendere in considerazione questa ipotesi, cioè quella di impiegare i tanti migranti ospiti nei centri di accoglienza del posto e che solitamente affollano le panchine della città, per piccoli lavori di manutenzione e cura del verde pubblico. Tagliare un po’ d’erba, alla fin fine, non è un lavoro usurante e forse in cambio di vitto e alloggio gratis da mesi si potrebbe anche fare.

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