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  • Falchi, aquile e cicogne sparati dai bracconieri: scatta il divieto di attività venatoria nell’area interessata

    «Rabbia, incredulità, sconforto: le specie protette continuano ad essere uccise nel periodo di caccia. Il danno alla natura è grande. Falchi, aquile, cicogne, diventano vittime di un vile colpo di fucile, di pura violenza su un animale inerme e indifeso. È una violenza stupida e gratuita, è inaccettabile. Non possiamo più parlare di bracconaggio: non sono eventi straordinari ma un fenomeno diffuso, figlio di una caccia illegale dilagante, che non può più essere tollerata».

    Sono le dichiarazioni della Lipu, la Lega Italiana Protezione Uccelli, associazione per la conservazione e la tutela della natura, con le quali viene lanciata una nuova campagna contro i bracconieri. L’ultima iniziativa della Lipu è una petizione da firmare on line, «per chiedere al Governo e al Parlamento che sia introdotto e immediatamente applicato il divieto di attività venatoria in seguito ad atti di caccia illegale».

    Quello che segue è il testo della petizione:

    Al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

    Alla Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati

    Al Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico

    Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa

    La caccia illegale in Italia è ormai un fenomeno dilagante, che colpisce anche specie particolarmente protette con gravissimo danno per la biodiversità e il patrimonio collettivo. Falchi, aquile, cicogne, cadono continuamente vittima di questi gesti esecrabili, in gravissima violazione delle normative e in spregio di ogni forma di educazione e rispetto della natura. I normali strumenti di contrasto del fenomeno non bastano più. Chiediamo un provvedimento che, nel caso di ferimento o uccisione di animali appartenenti a specie protette, fermi per molti mesi la caccia in tutta l’area interessata, introducendo il principio della responsabilità oggettiva per gli istituti che gestiscono le attività venatorie. Non possiamo più attendere, non possiamo più perdere tempo. Troppi reati sono stati commessi perché non si agisca con fermezza, subito.

    Insomma, secondo la Lipu le colpe dei bracconieri dovrebbero ricadere anche sui cacciatori. Una sciocchezza bella e buona.

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