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  • Famiglie arcobaleno per Elly Schlein, ma Saia preferisce l’esempio di San Giuseppe

    «Non rinunciate a progettare il futuro». Parole pronunciate ad Agnone, davanti alle autorità e alla comunità, da un Santo, che vengono adottate dal sindaco Saia come vero slogan programmatico della sua azione politico-amministrativa. Parole vibranti, scandite da Papa Giovanni Paolo II ormai ventotto anni fa, proprio ad Agnone, ma assolutamente attuali. Nella ricorrenza della festività di San Giuseppe, il sindaco Daniele Saia ha inteso fare gli auguri, a nome dell’amministrazione comunale di Agnone, «a tutti i papà presenti fisicamente e spiritualmente nella nostra vita, ricordando l’importanza della figura paterna in ogni famiglia, come dispensatore di sostegno e protezione, propulsore di fiducia e sicurezza».

    «E da San Giuseppe, forte e umile lavoratore, – ha continuato Saia – un monito a tutti noi al rispetto e dedizione nei confronti della propria famiglia, nucleo fondamentale per la crescita e la formazione degli individui». Un riferimento alla famiglia “tradizionale”, quella cristiana e cattolica per capirci, che qualcuno, vicino alla maggioranza di sinistra che amministra in Comune, ha trovato inopportuno e forse anche provocatorio. Il sindaco, infatti, è sostenuto da una maggioranza a forte trazione Pd e le sue recenti “esternazioni” in linea con la dottrina sociale della Chiesa non sono propriamente coerenti rispetto a quelle ben note, ma ribadite nello stesso giorno a Milano, della neo segretaria del Pd, Elly Schlein: «Non ci fermeremo finché non saranno pienamente riconosciuti i diritti delle figlie e dei figli delle famiglie omogenitoriali. Porteremo avanti in Parlamento la proposta di legge preparata con le Famiglie arcobaleno e Rete Lenford».

    Saia, che grazie allo stesso partito fa il sindaco di Agnone, preferisce citare San Giuseppe e il suo esempio di figura paterna. E tra l’altro la festa del papà gli offre lo spunto di ricordare «quel memorabile» 19 marzo 1995 «in cui la nostra comunità ha avuto l’onore di accogliere Papa Giovanni Paolo II». «Il ricordo di ormai ben 28 anni fa è ancora indelebile e va con grande emozione sicuramente alle sue parole: “Grazie per questa accoglienza. Valeva la pena di venire qui”. – ricorda il primo cittadino – E continuava: “Non arrendetevi di fronte ai gravi problemi del momento. Non rinunciate a progettare il futuro”. È stato un messaggio di forte incoraggiamento, sempre vivo e valido, di stimolo a non arrendersi di fronte alle difficoltà, a non abbandonare gli sforzi per costruire una comunità coesa e solidale, rispettosa della propria identità e delle proprie radici, che non lascia indietro i più deboli e fragili, ma mette tutti nelle condizioni di beneficiare di un futuro migliore».

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