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  • Forestale: coattivo passaggio nell’Arma, la Corte europea boccia l’Italia

    Con il passaggio nell’Arma dei Carabinieri gli appartenenti all’ex Corpo Forestale dello Stato hanno perso diritti. E’ quanto comunica la Federazione Rinascita Forestale Ambientale che scrive:

    «Si comunica che la prima sezione della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha invitato il Governo italiano a tentare una regolamentazione amichevole con alcuni ex appartenenti del Corpo forestale dello Stato che hanno impugnato la soppressione del Corpo forestale dello Stato e il suo assorbimento nell’Arma dei carabinieri, lamentando il coattivo passaggio da una polizia civile a una polizia militare e la perdita di molti diritti, tra cui quello di sciopero e quello della libera associazione sindacale, protetti dall’articolo 11 della Convenzione Europea».

    Entro il 19 novembre 2020 il Governo italiano e i ricorrenti dovranno far pervenire alla cancelleria della Corte Europea di Strasburgo proposte di soluzione conciliativa, in particolare per quanto concerne il danno materiale subito, le spese e le competenze legali.

    «L’ipotesi di violazione della convenzione europea individuata dalla Corte, è lo spoglio di alcuni diritti fondamentali direttamente a opera del legislatore italiano in danno dei forestali. – continua la nota della Federazione Rinascita Forestale Ambientale – La questione relativa alla libera associazione sindacale e’ stata di recente ridimensionata, anche se non annullata, dalla Corte Costituzionale italiana, mentre quella, nettamente più importante, relativa al diritto di sciopero, permane e perciò la Corte europea chiede al Governo italiano di rispondere a una serie di contestazioni e quesiti. Questa decisione getta ulteriori ombre sulla riforma Madia e crea nuovi presupposti giuridici per l’approvazione del progetto di legge recante il ripristino della Forestale ad ordinamento civile».

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