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  • Fresilia, 40 mln di euro rischiano di prendere altre strade: Saia e Ianiero chiamano in causa Toma e Ricci

    Rischio elevato di riprogrammazione dei fondi destinati al terzo lotto della Fresilia: una notizia che non è stata affatto un fulmine a ciel sereno per i sindaci interessati dalla realizzazione dell’infrastruttura. Già prima di Natale, quando qualcosa cominciava a trapelare, i sindaci di Frosolone, Agnone ma anche alcuni primi cittadini del medio Molise, avevano cercato di capirne di più. Tempo trascorso senza sortire particolari effetti, motivo per il quale Felice Ianiro e Daniele Saia hanno messo da parte le differenze politiche e, da amministratori lungimiranti, hanno deciso di stare fianco a fianco in quella che è una battaglia per il futuro, che quindi interessa il territorio dell’Alto Molise, le comunità e gli imprenditori. E così hanno chiesto un incontro urgente con i presidenti di Regione e Provincia di Isernia, enti interessati con profili diversi alla realizzazione del terzo lotto della Fresilia. Tavolo tecnico che dovrebbe tenersi presumibilmente dopo il 20 gennaio e che dovrebbe affrontare anche i temi – fondamentali – della manutenzione del tratto di strada già esistente e del passaggio dell’arteria nelle competenze dell’Anas.

    Il sindaco di Frosolone, Felice Ianiero

    I primi cittadini – che ‘parleranno’ a nome dei territori, delle comunità, del tessuto imprenditoriale, tutti soggetti che aspettano la realizzazione della strada che potrebbe rappresentare davvero una chiave di volta per consentire un rilancio economico delle aree interne – sono più che intenzionati a capire i reali motivi per i quali l’opera sembra essersi ‘bloccata’ ma soprattutto a trovare il modo di risolverli.

    Sembrerebbe colpa dei vincoli paesaggistici – regionali e statali – che interessano un tratto dell’arteria che dovrebbe unire la Trignina alla Bifernina, nel tragitto tra Duronia e Bagnoli del Trigno, che di fatto impedirebbero di poter dare concretezza al progetto che da Frosolone consente di arrivare direttamente sulla Trignina. Vincoli che, in altre occasioni recenti che riguardano sempre lo stesso territorio dell’alto Molise, non sono sembrati essere un problema irrisolvibile.

    La Fresilia rappresenta la exit strategy per le aree interne, finalmente libere di uscire dal loro atavico isolamento: una strada in grado di consentire, a chi vive nei piccoli centri lontani dalle grandi direttrici, di poter affrontare il viaggio verso i centri più grandi del Molise e verso la costa – molisana e abruzzese – senza dover per forza affrontare tornanti e pendenze, strade interpoderali che adesso sono diventate ad alta percorrenza evitando di bypassare frane e dissesti e di affrontare rischi per la sicurezza.

    Il tracciato della Fresilia

    Il III lotto della Fresilia parte da sotto Civitanova del Sannio e arriva a Sprondasino, consentendo così l’immissione sulla Trignina. Una questione non di poco conto per chi vive in queste zone: significa collegamenti più rapidi con Campobasso, con la costa adriatica e quella tirrenica e quindi rapporti economici per gli imprenditori che potranno conoscere nuovo slancio, flussi turistici facilitati da una viabilità che non diventa il deterrente all’idea di partire per trascorrere un week end in Molise.

    «La riprogrammazione dei fondi non è proprio argomento da discutere – taglia corto Felice Ianiro, sindaco di Frosolone e autore con Daniele Saia della missiva già pervenuta all’attenzione di Regione e Provincia di Isernia -, noi chiediamo di conoscere quali sono i problemi, come risolverli e chi se ne deve fare carico. Ad oggi, non ne abbiamo completa contezza, navighiamo nel buio».

    Il sindaco di Agnone rilancia anche un altro tema che guarda dritto al futuro delle aree interne. «Bloccare la realizzazione della Fresilia potrebbe avere ripercussioni sulle progettualità legate alla Snai, la strategia delle aree interne. Si rischia di vanificare tutto il lavoro, le attività in via di realizzazione. Motivo in più perché la Fresilia si faccia e anche in tempi brevi» commenta Saia.

    Il tracciato del terzo lotto, come ormai noto, ad un certo momento nella zona tra Duronia e Bagnoli ‘incontra’ una zona Sic, quindi protetta sotto il profilo ambientale da norme regionali e anche statali. Ma quel tracciato, come rimarcano i sindaci, dallo studio di fattibilità del progetto è risultato essere quello migliore. «La soluzione più funzionale, insomma, per realizzare quella strada e che davvero offre un senso concreto alla stessa» rimarca Felice Ianiro. Ora, il nodo da sciogliere, riguarderebbe proprio le due opzioni sul tavolo: modificare il tracciato oppure procedere ad una modifica dei vincoli paesaggistici? Saranno queste le proposte che saranno all’attenzione del tavolo tecnico che potrebbe tenersi di qui a dieci giorni? Sembra che la Provincia sia pronta a procedere ufficialmente con le sue richieste da avanzare alla Regione ma non è stato possibile sapere quali.

    Il rischio, come evidenziato ieri da queste colonne, è quello che i fondi stanziati per la realizzazione del terzo lotto, 40 milioni di euro, siano riprogrammati stante l’impossibilità di poterli usare per un’opera che al momento è ferma a causa di questo intoppo.

    Soluzione questa che per i sindaci non è nemmeno ipotizzabile, da non prendere proprio in considerazione. La Fresilia, ove mai invece la situazione dovesse precipitare, verrebbe comunque considerata un’opera strategica – quale è – sulla quale appostare altri fondi in futuro. Un rischio grosso, perché potrebbe non essere così facile riuscire nell’impresa di trovare altri fondi quando serviranno.

    Un rischio che nessuno vuole correre, motivo per il quale i sindaci di Frosolone e Agnone, Felice Ianiro e Daniele Saia, hanno chiesto ai presidenti Toma e Ricci un tavolo tecnico per cercare di trovare la soluzione al caso, prima che quei fondi vengano dirottati altrove. Ma a quel tavolo non ci saranno solo i due primi cittadini: saranno seduti accanto a loro i cittadini, gli imprenditori, gli operatori turistici, gli studenti, i lavoratori pendolari. Insomma, chi da quelle zone non ha alcuna intenzione di scappare ma resiste e non si arrende.

    Lucia Sammartino da PrimopianoMolise

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