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  • Fresilia, Toma convoca in Regione Ricci e i sindaci di Frosolone e Agnone

    Appuntamento a lunedì, alle 17.30, nella sede della Giunta regionale. All’ordine del giorno della convocazione, arrivata nelle scorse ore, la ormai improcrastinabile soluzione da individuare con estrema urgenza per consentire i lavori di realizzazione del terzo lotto della Fresilia. Ed è stato proprio il presidente Donato Toma ad invitare i sindaci Felice Ianiro e Daniele Saia (in rappresentanza di tutte le amministrazioni interessate e coinvolte dalla realizzazione dell’arteria stradale) alla riunione alla quale, ovviamente, parteciperanno anche il presidente della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci, e con molta probabilità anche gli assessori competenti per deleghe come Vincenzo Niro e Quintino Pallante.

    Qualcosa si muove, quindi, anche se il tempo corre veloce e, in questa vicenda ‘all’italiana’ sembra essere proprio lo scorrere dei minuti il primo nemico da sconfiggere: come è noto, entro la fine di dicembre – per evitare che i 40 milioni stanziati per la realizzazione dell’opera vengano riprogrammati, quindi spostati su altre infrastrutture – occorre superare i vincoli ambientali e paesaggistici che insistono su una porzione del tracciato, nella parte compresa tra Duronia e Bagnoli del Trigno. Non solo, sempre entro la fine del 2022 occorre anche appaltare i lavori, quindi indire la gara.  

    Il tracciato del terzo lotto della Fresilia parte da Civitanova del Sannio e finisce a Sprondasino ed è un tratto importante dell’infrastruttura quello che soggiace a vincoli ambientali e paesaggistici (quindi regionali e statali) che al momento ne bloccano la fattiva concretizzazione. Ed è proprio questa «spada di Damocle» come la definisce il primo cittadino di Frosolone, Felice Ianiro, a creare l’ostacolo che i sindaci, il presidente Ricci e di certo anche il governatore Toma e i componenti del suo Esecutivo vogliono rimuovere. Un’opera indispensabile per le aree interne, una strada che potrebbe finalmente decretare la fine dell’isolamento di una porzione di territorio dove la viabilità non gode propriamente di buona salute. Insomma, al momento sembra si respiri un cauto ottimismo anche se tutti gli attori coinvolti chiedono di fare in fretta: in due mesi e mezzo, al netto di incontri, lettere e riunioni, il problema è stato affrontato ma solo a parole. E adesso è il tempo dei fatti concreti.

    ls

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