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  • Furto in abitazione, padre si scaglia contro i ladri e li mette in fuga: trascinato dall’auto finisce in ospedale

    AGNONE – «Ho colto i ladri in casa e senza pensarci un attimo li ho aggrediti per difendere la mia famiglia».

    E’ finito in ospedale con una spalla lussata e qualche escoriazione alla mano destra un operaio e padre di famiglia di Agnone che nella serata di martedì, rincasando dalla piscina dove aveva accompagnato i suoi bambini, ha colto sul fatto tre malviventi a volto coperto che stavano svaligiando la sua abitazione. «Due ladri già all’interno, dentro casa mia, e uno fuori, in auto, una Mercedes di colore scuro» racconta l’agnonese, ancora scosso per lo spiacevole episodio. L’uomo, che era accompagnato dal resto della famiglia in quel momento, non ha esitato un attimo e si è scagliato contro i ladri. Ne è nata una breve colluttazione in seguito alla quale i ladri si sono dati alla fuga. «Uno si è subito rifugiato dentro l’auto già pronta nelle vicinanze, mentre un altro è scappato a piedi e io l’ho inseguito per un breve tratto, fino a quando è salito sul mezzo. – racconta il papà agnonese – A quel punto ho colpito con forza, sferrando un pugno, il vetro posteriore dell’auto mandandolo in frantumi. Mi sono poi aggrappato all’auto, ma il delinquente alla guida ha dato gas, è partito e io sono inevitabilmente caduto di peso a terra, facendomi male ad una spalla». Una dinamica da film poliziesco, quella raccontata dal padre coraggioso che ha rischiato la vita per difendere la propria abitazione e soprattutto la propria famiglia. E’ finito in ospedale con una spalla lussata e qualche escoriazione alla mano con la quale ha mandato in frantumi il vetro posteriore dell’auto usata dai ladri per dileguarsi. Nel corso della notte, tra l’altro, anche la moglie ha accusato un malore dovuto evidentemente alla paura e allo shock per l’evento traumatico e violento di cui è stata testimone insieme alla famiglia. La donna è stata ricoverata presso l’ospedale di Isernia e resta in osservazione, anche se le sue condizioni cliniche non destano particolare preoccupazione. «Ho rischiato la vita, è vero – ammette col senno di poi l’operaio e padre di famiglia – ma in quei momenti non si pensa, si agisce e basta, perché c’era lì con me la mia famiglia e la dovevo difendere, ad ogni costo». L’uomo è rincasato proprio mentre i ladri stavano tentando di scassinare un armadietto blindato all’interno del quale sono contenute delle armi, pare dei fucili da caccia, legalmente detenute. «Non ho ancora controllato bene, perché sono dovuto andare in ospedale, ma comunque credo abbiano portato via soltanto degli oggetti in oro di mia moglie e dei bambini, magari ricordi di qualche evento lieto di famiglia. Ma le armi no, non le hanno portate vie, non hanno fatto in tempo per fortuna, perché li ho colti sul fatto e messi in fuga». E prima dell’abitazione teatro di questa scena da film violento i ladri, in un breve lasso di tempo, hanno derubato altre due abitazioni nella parte alta del paese, nel quartiere Civitelle. Quello che lascia perplessi è che i ladri hanno agito con molta rapidità ed efficacia, mettendo a segno due colpi e interrotti poi solo nel terzo caso. Il sospetto è che i delinquenti fossero comunque informati circa di orari di uscita e di rientro delle famiglie derubate. Un’ipotesi che porterebbe ad una pista interna ad Agnone. Delinquenti del posto dunque, o comunque ladri che hanno agito con la complicità di qualcuno che conosce, per averle magari osservate a lungo, le abitudini e gli orari delle vittime. Il bottino complessivo si aggira intorno ai cinquecento euro, tra oro, preziosi e il poco denaro contante portato via. Intanto i Carabinieri della locale compagnia, coordinati dal capitano Christian Proietti, hanno avviato le indagini per tentare di risalire all’identità dei responsabili dei colpi. I militari avrebbero acquisito anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza comunale attive in città. Dall’esame dei video potrebbero emergere dei dettagli utili a rintracciare il veicolo utilizzato dai malviventi.

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