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  • Gioco d’azzardo: soldi in fumo e famiglie rovinate. Approfondimento della Caritas

    AGNONE – “Gioco d’azzardo, che fare?”. E’ il titolo del convegno che si terrà domani ad Agnone organizzato dalla Caritas diocesana di Trivento guidata dal direttore don Alberto Conti.

    Nel corso del dibattito si approfondiranno le conseguenze sociali del gioco d’azzardo e della ludopatia in particolare nei piccoli centri dell’Alto Molise e del vicino Abruzzo e le responsabilità delle istituzioni e della comunità.

    Relatore dell’incontro Maurizio Fiasco, esperto della consulta nazionale anti usura e ricercatore e docente di sicurezza pubblica e gioco d’azzardo.

    L’evento si terrà domani pomeriggio, a partire dalle ore 16,30, presso la sala Ofs dell’ex convento dei cappuccini ad Agnone. 

    «Già nell’ultimo rapporto della nostra Caritas: “… quanto resta della notte”, molti sindaci e parroci avevano segnalato le loro preoccupazioni riguardo al gioco d’azzardo nei loro comuni. – spiega don Alberto Conti –  L’Agenzia delle dogane e dei Monopoli ha diffuso i dati delle somme consumate nelle slot machines nell’anno 2016. In ventisette paesi (quelli in cui si trovano le “macchinette”) della nostra diocesi di Trivento si spendono 15.575.020 di euro. 

    La cifra è terrificante.  Per questo dobbiamo guardare a questo fenomeno dilagante e devastante con serietà, per questo ognuno di noi, con vero spirito cristiano, dovrebbe fare qualcosa. Che cosa? Noi possiamo solo parlare, rivolgendo le nostre parole a chi può intervenire. La prima parola è, perciò, un invito accorato a tutti gli esercenti di bar e tabaccherie che hanno queste infernali macchinette, per invitali ad eliminarle dai loro esercizi commerciali. La seconda parola è per i sindaci perché sostengano, attraverso anche degli sgravi fiscali, gli esercenti che decidono di disinstallare le macchinette. Nessuno sia lasciato solo, ma tutti dobbiamo impegnarci a sostenere con coraggio coloro che decidono di liberare i bar e tabaccherie dalle macchinette che promettono di cambiare la vita economica delle persone, ma che illudono e rendono schiavi».

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