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  • Guardie mediche, Schael gela i sindaci: «Sono ammortizzatori sociali, difendete un modello superato»

    «La continuità assistenziale sarà garantita da un operatore specializzato che risponde da una centrale, in grado di gestire e dislocare risorse e personale. Non c’è certo bisogno di andare a bussare di notte alla porta della guardia medica per avere assistenza. State difendendo un modello assistenziale superato, introdotto quando c’era un esubero di medici e la guardia medica, appunto, era solo un ammortizzatore sociale».

    In piedi il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli

    Con queste parole il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, nel pomeriggio di ieri presso il distretto sanitario di Castiglione Messer Marino, ha gelato i sindaci, in particolare quelli di Palmoli e Carunchio, che gli chiedevano la riattivazione della guardia medica appunto. Carunchio ha anche impugnato davanti al Tar la soppressione della guardia medica disposta dalla Asl e ottenuto addirittura una sospensiva dai giudici amministrativi. Questo non è bastato per far riattivare il servizio. D’altro canto la politica aziendale della Asl è chiara: la guardia medica, così come la si è intesa fino ad oggi, rappresenta un modello superato, non più sostenibile neanche economicamente.

    Lo ha spiegato chiaramente il direttore generale Schael: «Oggi non ci troviamo nella condizione di avere un esubero di medici, anzi, si verifica l’esatto contrario. I medici sono sempre meno e lo saranno ancor di più nei prossimi anni, per via dei numerosi pensionamenti. La soluzione è la tecnologia: un operatore da raggiungere telefonicamente assicurerà, anche di notte, la continuità assistenziale, ma realmente, potendo cioè disporre di professionalità in termini di risorse. Per il resto, in caso di necessità e di emergenza urgenza, c’è il 118 medicalizzato».

    Francesco Bottone

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