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  • I vescovi ai giornalisti: «Dovete raccontare il male, ma lasciate intravedere il dinamismo del bene»

    In occasione della festa di San Francesco di Sales (24 gennaio), patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione sociale, i vescovi della Conferenza episcopale di Abruzzo e Molise hanno inteso inviare un messaggio e un appello ai professionisti della comunicazione.

    Primo da sinistra, monsignor Claudio Palumbo

    «Distintivo del bravo comunicatore è la capacità di conoscere e divulgare la verità, facendone esperienza diretta, incontrando e parlando con le persone, rendendo poi l’umana società partecipe delle loro gioie, delle loro speranze e dei loro dolori. – si legge nella nota siglata da monsignor Claudio Palumbo, vescovo di Trivento e delegato Ceam per le comunicazioni sociali – Nel cambio epocale che stiamo vivendo, la crisi pandemica dell’infezione da Covid-19 ha determinato un tempo per un verso negativo e deprimente, dovuto all’isolamento in casa e a paure-multistrato, ma anche, per un altro verso, praticamente stimolante.

    Se, da una parte, siamo frenati dai molteplici limiti imposti da questa pandemia, a partire dall’obbligo della distanza interpersonale, dall’altra ci si può organizzare ed adoperare affinché la comunicazione, grazie anche alla tecnologia, sappia rendere possibile la vicinanza necessaria per riconoscere ciò che è essenziale e comprendere davvero il senso delle cose. – e ancora – Pure quando dovete raccontare il male, non dimenticate di lasciare intravvedere, in mezzo ad esso, il dinamismo del bene e dargli spazio per la possibile risurrezione.

    Dentro ogni situazione, anche dolorosa, il Signore, nella sua infinita bontà, mette sempre quel potenziale di bene per una chiamata a maggiore maturazione individuale, sociale ed ecclesiale e che solo lavorando insieme, mai da soli, possiamo scoprire e far emergere».

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