• Editoriale
  • Il sindaco non può vietare i botti di Capodanno, lo dice il Tar: ordinanze illegittime

    Come una catena di Sant’Antonio, nel caso specifico di San Silvestro, i vari sindaci di zona, compreso il buon Daniele Saia da Agnone, si sono affrettati a firmare ordinanze liberticide che vietano i botti di Capodanno. Tra le strampalate motivazioni delle ordinanze si leggono affermazioni basate sul nulla, del tipo: «Accertato che il rumore provocato dall’esplosione provoca fastidio alla maggioranza dei cittadini e, non ultimo, arreca grave nocumento all’incolumità degli animali domestici che, in numero sempre maggiore, allietano e popolano le abitazioni familiari». Di grazia, sindaco Saia, chi lo avrebbe accertato?

    Per fortuna contro queste ordinanze liberticide intervengono i giudici amministrativi, a ridimensionare i poteri invasivi, da stato totalitario, dei sindaci.

    Sentenza n. 1051/2022, Tar Lombardia: «È illegittima la norma del regolamento comunale che vieta l’utilizzo di petardi, botti, fuochi d’artificio e articoli pirotecnici sul presupposto che possano configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali, in quanto è in contrasto non solo con le disposizioni nazionali ed euro-unitarie in materia, ma anche sproporzionato ed eccedente, per la sua indiscriminata ampiezza, rispetto allo scopo prefissato (benessere animale, ndr) oltre che lesivo della libertà di iniziativa economica».

    Con una seconda Sentenza, la n. 2034/2022, il Tribunale Amministrativo della Lombardia ha dichiarato invece illegittima la norma del regolamento comunale che vieta di accendere fuochi d’artificio, in quanto la materia non è di competenza dell’Ente locale e si pone in contrasto con il principio di proporzionalità, essendo fonte occasionale di inquinamento.

    Chi firma questo articolo non accende botti, tanto per chiarezza; non brucia soldi, preferendo spenderli magari per qualche buona etichetta di vino, ma crede nella libertà del singolo, limitata solo delle leggi, non certo da ordinanze strampalate e, come sottolinea un Tar, addirittura illegittime.

    Sindaci, rilassatevi! Piuttosto, per il cenone di fine anno ognuno può mangiare quello che crede o ci sono ordinanze di qualche sindaco zelante che dettano un menu particolare?

    Francesco Bottone

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