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  • Il tetris cervellotico e costoso dei vaccini Covid ad Agnone

    Scene da film ad Agnone, dove la realtà supera di gran lunga la fantasia. A dimostrazione di come la logica e l’economicità non siano sempre i fari di chi amministra il denaro pubblico per assicurare un servizio imprescindibile come quello sanitario. Nei giorni scorsi, infatti, è stata somministrata la seconda dose del vaccino Covid agli ospiti delle case di riposo di Agnone e del circondario. Per effettuare una banale inoculazione per mezzo di una siringa, qualche dirigente illuminato ha deciso di far spostare uomini e mezzi da Isernia. Una trasferta in piena regola.

    Contemporaneamente il personale medico e infermieristico di Agnone, quello dell’ospedale per intenderci, è stato fatto spostare con mezzi propri in direzione opposta, quindi verso Isernia, per essere sottoposto alla agognata seconda dose del vaccino contro il coronavirus. Sarebbe stato più semplice, logico ed economico prevedere una sede vaccinale ad Agnone, dentro l’ospedale o in una qualsiasi altra struttura anche messa a disposizione dall’amministrazione comunale ad esempio.

    Il personale sanitario di Agnone, ricevuti i vaccini come tutti gli altri ospedali del pianeta, avrebbe vaccinato se stesso e poi proceduto alla vaccinazione delle persone aventi diritto, compreso i pazienti fragili delle case di riposo di zona. Troppo semplice e lineare per l’Asrem. Efficienza e risparmio, ma anche riduzione del rischio per i lavoratori. Davvero troppo per un’azienda sanitaria. E come se tutto ciò non bastasse nei giorni scorsi la sede del distretto sanitario è stata letteralmente presa d’assalto, come mostra la foto pubblicata in alto, dagli utenti che avevano necessità di essere sottoposti alle normali vaccinazioni, quelle non Covid. Stessa storia: personale risicato inviato appositamente da Isernia una volta ogni tanto per fare dei banalissimi vaccini. Risultato: persone costrette a file interminabili di ore, sotto le intemperie e con il concreto rischio di creare assembramenti. Non è la trama di un film demenziale, è quello che accade ogni giorno ad Agnone grazie ai cervelloni dell’Asrem.

    Francesco Bottone

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