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  • Incentivi economici a medici e pediatri per restare nei Comuni di montagna

    CAPRACOTTA – I medici di base e i pediatri hanno svolto e stanno svolgendo un ruolo importantissimo in questa emergenza sanitaria. Sono indispensabili e preziosi. Ecco perché Uncem torna a chiedere alle Regioni di individuare «incentivi anche economici per spingere medici di famiglia e pediatri a restare con i loro studi nei piccoli Comuni e nelle aree montane». E questi incentivi economici dovranno essere individuati «nei contratti integrativi regionali». Anche sul numero massimo di pazienti in carico, per le aree montane vanno individuate delle differenze: chi opera nelle aree montane, deve avere meno assistiti viste le complessità territoriali che rendono diversi i tempi di intervento e copertura della rete, sempre secondo l’Uncem. Sei sono gli assi di un nuovo “modello di cura” nei territori montani che Uncem propone al Ministero della Salute e alle Regioni: medici di base e pediatri “incentivati” a mantenere gli studi nei Comuni delle zone più alte e disagiate, con numeri massimi di pazienti più bassi;Case della salute” da aprire sul territorio per potenziare i servizi con medici e infermieri presenti in luoghi di riferimento per le comunità; potenziamento dei presidi di 118, sia con ambulanze medicalizzate (in gergo medico Tango, ndr) sia con un crescente numero di piazzole – una per Comune, almeno – per l’atterraggio anche notturno dell’elisoccorso; potenziamento della rete delle “Farmacie dei servizi” ovvero “Farmacia di comunità”, con nuovi servizi per tutti i cittadini, compresi esami diagnostici, prenotazioni di visite, prevenzione, prelievo di sangue; aumento e presenza di ogni Comunità montana/Unione montana di “Infermieri di comunità“, per garantire la qualità della vita e la salute degli anziani che abitano in zone montane e rurali, consentendo loro di vivere a casa propria il più a lungo possibile e con il supporto di un professionista qualificato; sperimentare nuove soluzioni per la telemedicina e la teleassistenza, grazie al Piano banda ultralarga che avvia e conclude in cantieri, così da garantire nuovi servizi per chi è assistito in casa, a distanza.

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