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  • La Ndocciata sul NYT, il diktat di Giuseppe Marinelli: “L’evento merita maggiori investimenti”

    AGNONE.Essere citati da una testata accredita a livello mondiale, non può che aumentare la fama della Ndocciata che ormai travalica i confini nazionali. Siamo orgogliosi di quanto letto sul New York Times che riconosce di fatto il rito dei Sanniti quale patrimonio dell’umanità e al tempo stesso spinge migliaia di turisti a prendere parte alla manifestazione del fuoco in programma l’8 e 24 dicembre, la quale, nel corso degli anni, ha raggiunto livelli inimmaginabili”. Da Bruxelles, dove è impegnato per motivi di lavoro, arriva il commento di Giuseppe Marinelli, storico presidente di Pro loco e associazione ‘La Ndocciata’. L’avvocato agnonese, appresa la notizia rilanciata da agenzie e quotidiani online italiani, non perde un solo istante per rivendicare l’organizzazione di un evento che ha fatto conoscere l’intero Molise in ogni angolo del globo. “Credo sia il giusto riconoscimento per lo sforzo messo in campo annualmente dai portatori delle cinque contrade e da chi materialmente realizza i famosi torcioni capaci di emozionare e infiammare i cuori di chi assiste alla sfilata. Inutile ribadire – ammette ancora Marinelli – che quanto riportato dal NYT ci sprona a fare sempre meglio e soprattutto continuare nel lavoro di marketing territoriale che deve rappresentare il valore aggiunto dell’iniziativa. Resto dell’avviso che la Ndocciata deve entrare di diritto tra le manifestazioni ufficiali riconosciute dalla Regione Molise la quale deve dare il giusto peso ad una tradizione millenaria, vanto per un intero popolo”. Non a caso, Marinelli cita la Regione, la quale spesso e volentieri, ha snobbato economicamente il rito del fuoco che, tuttavia, grazie al NYT, nel 2020 potrebbe registrare un boom di presenze mai viste fino ad oggi. “Dobbiamo essere pronti, ma per farlo occorre un segnale forte da parte di chi ci governa. Visti i costi dovuti soprattutto alla sicurezza e le proporzioni che l’evento ormai ha raggiunto,  facciamo fatica a programmare e mettere in piedi una kermesse la quale vede scendere in campo centinaia di protagonisti che  nei giorni dell’Immacolata e della Vigilia di Natale riescono ad attirare l’attenzione di decine di migliaia di spettatori i quali, tuttavia, oltre la Ndocciata, chiedono eventi collaterali di una certa caratura”. Insomma, capitalizzare al meglio la citazione del quotidiano americano è quanto chiede Beppy Marinelli. “Mai come in questo momento bisogna essere d’accordo su un punto, ovvero quello che la manifestazione deve fare l’agognato salto di categoria”. Non solo Ndocciata. Infatti nel pezzo del NYT, la giornalista Susan Wright, invita a conoscere un’altra meraviglia dell’alto Molise quale la Transiberiana d’Italia, il famoso trenino che da Sulmona raggiunge Isernia scavallando altitudini che raggiungono gli oltre mille metri di altitudine.

    Ecco l’articolo tradotto dal New York Times – “Mai sentito parlare del Molise? Non essere imbarazzato. Perfino molti italiani non sono stati in questa regione dell’Italia centro-meridionale. Ma quelli che compiono il pellegrinaggio hanno scoperto una delle parti più spettacolari del paese e la sua regione più giovane; faceva parte dell’Abruzzo-Molise fino al 1963. Tra i progetti: insediamenti romani come Saepinum (un complesso di bagni e un foro che rivaleggia con quelli della capitale italiana, ma senza la folla); una costa incontaminata che comprende città come Termoli, che si affaccia sull’Adriatico, con un castello svevo; e montagne come Campitello Matese, sede di una vasta rete di piste per sciatori. Gli escursionisti vorranno anche esplorare le rotte della transumanza, le tracce secolari, lungo le quali venivano allevati pecore e buoi, dall’Abruzzo attraverso il Molise fino alla Puglia nei mesi più freddi. I festival qui sono essenziali per la cultura della regione. Nel periodo natalizio, durante la festa della Ndocciata, le torce vengono accese in città come Agnone; il festival Carrese in primavera presenta una corsa di buoi trainati da cavalli attraverso Ururi. Abbandona la tua auto e guarda i paesaggi in treno. Chiamata Transiberiana d’Italia per via del suo percorso remoto e spettacolare, ha carrozze degli anni ’20 che trasportavano passeggeri dall’Abruzzo Sulmona all’Isernia del Molise, oltre foreste e villaggi di montagna “.

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