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  • Il lockdown strangola allevamenti e settore caseario, Di Lucente lancia la “rete del latte” made in Molise

    «Una crisi come quella che sta attanagliando il settore caseario e, quindi, anche l’allevamento poteva essere la mazzata definitiva oppure un’opportunità. Abbiamo voluto ostinatamente che fosse la seconda» commenta così il consigliere regionale Andrea Di Lucente il lavoro che sta svolgendo, insieme all’assessore Nicola Cavaliere e alle associazioni del settore, per creare una “rete del latte” che, nell’emergenza, salvaguardi stalle e piccoli produttori.
    «E’ partito tutto dal grido di aiuto di alcuni caseifici: nel giro di pochi giorni non avrebbero più ritirato latte perché la vendita al dettaglio di prodotti caseari è molto ridotta a causa del lockdown. A questo punto ho tirato fuori un’idea che coltivo da anni, ma che non sembra mai calzare a nessun periodo storico: mettere insieme i piccoli e i grandi produttori, farli dialogare con gli allevatori che offrono ottimo latte, far tornare la produzione molisana al centro di tutto» ha spiegato Di Lucente.
    «La risposta è stata commovente: i grandi produttori hanno accolto l’appello di acquistare solo latte molisano, i piccoli hanno fatto da tramite. Le stalle non hanno dovuto sopportare costi enormi per dover gettare l’oro bianco. E così è nato quell’embrione di rete del latte che vorremmo diventasse filiera del latte, che facesse convergere su una produzione tipica lo sforzo di tutti».
    Di Lucente vuole ringraziare chi s’è messo a lavorare al progetto: «Quando gliel’ho proposto l’assessore Cavaliere si è detto subito disponibile. Un grazie particolare va rivolto ai grandi caseifici, subito pronti a fare sacrifici per il Molise, ai piccoli, che si sono aperti ad una collaborazione che mai prima di sarebbe sperata. Grazie al Consorzio Produttori di Fiordilatte molisani, a Francesco Sassano e Francesca Boriati, che sono stati i miei interlocutori ogni giorno. Alle associazioni di categoria (Coldiretti, Cia, Ara) che hanno capito l’importanza della sperimentazione per avviare un discorso che superi l’emergenza, lavorando in sinergia con noi. E’ questo il momento per avviare un discorso di qualità ma che sia anche competitivo, per pensare ad un marchio molisano, ad un disciplinare. Per rinascere tutti insieme e crescere sul mercato. Sto trovando imprenditori lungimiranti che comprendono il valore del salto di qualità che prospettiamo. Alla Regione, invece, chiedo che sia finalmente quella regia comune (che è sempre mancata negli anni) in termini di promozione dei prodotti e di allentamento burocratico. Il tavolo del latte che è nato per necessità dovrà essere la fucina di una nuova politica di settore che faccia da propulsore. Ora che siamo in crisi e domani, quando finalmente inizieremo a crescere».

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