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  • Lotte Cgil per i lavoratori: cento anni fa si combatteva, oggi non più. E Landini snobba l’invito dei pendolari di Castiglione

    CHIETI – Le lotte in difesa dei diritti dei lavoratori, quelle combattute a livello nazionale, ma soprattutto qui in Abruzzo, nel Chietino e nel Vastese in particolare. E’ stato questo il filo conduttore delle celebrazioni per il centenario della nascita  della Camera del Lavoro di Chieti. Presente ai lavori anche il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini. Proprio Landini era stato invitato, nei giorni scorsi, dai pendolari di Castiglione Messer Marino alle prese con l’isolamento territoriale, a fare qualcosa di più concreto che partecipare ad un noioso convegno a Chieti: «Venga a Castiglione, salga sul pullman delle 3,45 per la Sevel, venga a verificare se è possibile, nel 2019, viaggiare in queste condizioni». La richiesta era stata fatta perché nei giorni scorsi Landini si è presentato alle tre del mattino a Francavilla Fontana, in Puglia, per salire a bordo dei pullman che trasportano le braccianti agricole. L’invito di Castiglione, invece, è stato snobbato.

    «Questi cento anni dimostrano come senza il  contributo e la lotta dei lavoratori non si sarebbe affermata la  democrazia nel nostro Paese. Il ruolo del lavoro della Cgil e della Camera del Lavoro in questo Paese è stato decisivo per affermare e per difendere la democrazia». Così il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, in occasione dell’evento finale delle celebrazioni per il centenario della Camera del Lavoro di Chieti, nata nel 1919.

    Dopo una serie di eventi andati avanti negli ultimi mesi su tutto il territorio, oggi, nella sala convegni della Camera di Commercio Chieti Pescara, davanti a centinaia di persone, si è svolta, come appuntamento finale, la tavola rotonda dal titolo ‘Memoria del passato, azioni nel futuro – Storia, prospettive del Lavoro e ruolo del Sindacato confederale nell’era della digitalizzazione”.

    Ai lavori, oltre a Landini, sono intervenuti lo storico Carlo Ghezzi, della Fondazione Di Vittorio, monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti Vasto, l’economista Luciano D’Amico e il managing director di Honda Italia, Marcello Vinciguerra. Il dibattito è stato introdotto dal segretario generale della Cgil di Chieti, Germano Di Laudo, e da quello della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri. I lavori sono stati coordinati da Paolo Griseri, giornalista de la Repubblica.

    Ghezzi, in particolare, ha ripercorso gli ultimi cento anni della storia del territorio, mentre D’Amico ha analizzato le nuove sfide cui si va incontro, auspicando che l’Abruzzo sia in grado di attrarre investimenti, dando il giusto valore alla ricerca, all’innovazione e al ruolo delle università nel processo di crescita economica. Vinciguerra si è soffermato sull’importanza del fare sistema: in tal senso ha parlato dell’esperienza del polo dell’automotive abruzzese, dove aziende, grandi multinazionali, piccole e medie imprese, istituzioni e università operano insieme, in una logica di sistema, con risultati
    positivi. Monsignor Forte, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza del lavoro inteso come dignità dell’uomo e, richiamando più volte la Costituzione italiana, si è soffermato su valori, quali la dignità e la solidarietà, su cui la Chiesa è impegnata.

    Al termine dell’evento è stato consegnato un riconoscimento a tutti i segretari della Camera del Lavoro di Chieti. Per il fondatore, Guido Torresi, che nel 1919 portò il sindacato sul territorio, è intervenuto il figlio.

    Nel ripercorrere i cento anni del sindacato, Germano Di Laudo ha sottolineato che “tra gli avvenimenti di questo territorio ricordiamo lo sciopero a rovescio, l’eccidio di Lentella, la scoperta del metano a Cupello e le lotte per mantenerlo, che hanno dato avvio allo sviluppo di questa zona. Per il centenario – ha spiegato il segretario – abbiamo organizzato un percorso che ha ricostruito la storia non solo della Camera del Lavoro, ma anche di una società e di un territorio. Il tutto con il coinvolgimento delle scuole e dei giovani. Abbiamo ripercorso le battaglie che sono state fatte in questo secolo, caratterizzate dalla condivisione e dal coinvolgimento di tutta la popolazione. Non singoli settori di cittadini, ma l’intera popolazione che ha lottato per lo sviluppo del proprio territorio, condividendo e partecipando, con il sindacato a fare da collante”.

    “La Camera del Lavoro – ha affermato Carmine Ranieri – oggi è proiettata verso il futuro e deve essere in grado di affrontare le nuove sfide del lavoro, affinché sia di qualità, retribuito e con diritti, difendendo lo stato sociale conquistato in questi anni, in un periodo di profonde trasformazioni. Per i prossimi cento anni la priorità della Cgil è quella di difendere il lavoro, che oggi è poco ed estremamente precario. L’Abruzzo ha bisogno in questa fase di essere una regione moderna, che attrae investimenti e quindi sviluppo e occupazione e per questo c’è bisogno di una politica che faccia scelte importanti, che sappia cogliere le nuove sfide, creare infrastrutture e generare sviluppo. La Cgil deve essere parte attiva di questo processo, in cui non si può prescindere dall’innovazione e dalla ricerca. In questo momento, però, assistiamo ad una fase di immobilismo. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo per invertire la rotta”.

    “In questi cento anni – ha detto Landini – c’è la lotta contro il fascismo, contro il nazismo, c’è la guerra di liberazione. Se il lavoro ha dei diritti è perché le persone, che lavorando si sono messe insieme, erano senza diritti e si sono battute per ottenerli. Il ruolo del lavoro della Cgil e della Camera del Lavoro in questo Paese è stato un ruolo decisivo per affermare e per difendere la democrazia. Prima sconfiggendo il nazismo e il fascismo, poi affermando i principi e i valori della Costituzione, poi combattendo contro il terrorismo. Oggi dobbiamo combattere contro la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra e soprattutto dobbiamo ritornare a mettere al centro la persona, la dignità del lavoro, la solidarietà tra le persone”.

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