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  • Maggioranza in frantumi, Melloni: «La crisi non l’abbiamo certo aperta noi…»

    AGNONE – «Sono ormai cittadino tunisino. Vivo qui in Tunisia e quindi mi sarebbe difficile operare per il bene della città di Agnone vivendo così lontano, tra due nazioni». Così Lino Mastronardi, ingegnere, già dirigente apicale della Provincia di Isernia e della Regione, ora in pensione all’estero, quasi come Craxi, in merito alle voci circa un suo imminente ingresso in giunta. Si tinge così di risvolti internazionali la querelle del momento, la crisi nella maggioranza che regge sulla ormai traballante poltrona il primo cittadino di Agnone, Lorenzo Marcovecchio. Dissapori e divergenze di vendute ci sono sempre stati, ma l’avvocato prestato alla politica, nonostante la spola tra Roma e l’Alto Molise, è riuscito a tenere insieme i “cocci” del centrodestra agnonese, almeno fino a qualche giorno fa. Poi la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la questione, fumosa e grigiastra, della centrale a biomasse tra Agnone e Belmonte del Sannio. Una questione sulla quale tra l’altro l’opposizione ha chiesto di fare chiarezza per un presunto conflitto di interessi. Un’idea che all’atto pratico si è rivelata assolutamente scellerata dal punto di vista politico, tanto che è costata le dimissioni di due esponenti di spicco della maggioranza e dell’esecutivo. Linda Marcovecchio, vicesindaca plenipotenziaria e onnipresente anche sulla stampa, che ha finito per oscurare l’evanescente primo cittadino, e l’assessora Annalisa Melloni. Entrambe hanno abbandonato la nave del centrodestra in odore di naufragio e forse già sono al lavoro per mettere in cantiere un “nuovo” centrodestra alle prossime elezioni. Uno strappo eclatante, per la verità non nuovo nello scenario politico agnonese, che costringe ora il sindaco Marcovecchio a tentare di ricucire e rattoppare la maggioranza per tirare a campare fino alle prossime elezioni amministrative. Si era parlato, in questi giorni, di un timido approccio tra il primo cittadino e le due dimissionarie. Ipotesi smentita categoricamente dalle stesse. «Non siamo state contattate per nessun incontro, almeno non io» confessa alla nostra redazione Annalisa Melloni, quasi divertita dalla crisi di maggioranza che, precisa, «non abbiamo certo creato noi». Il noi è riferito alla ex vicesindaca, Linda Marcovecchio, la lady di ferro dell’Alto Molise, la quale, interpellata in merito infatti conferma che non c’è stato alcun vertice con il sindaco Marcovecchio negli ultimi giorni. Lo strappo pare quindi difficilmente ricucibile e così, in città, è partito il toto assessore. Ovvio pensare all’ipotesi dell’ingegner Lino Mastronardi. E’ un tecnico con una lunga esperienza di dirigenza nel settore pubblico. Sarebbe l’uomo ideale per togliere le castagne dal fuoco al “povero” Lorenzo Marcovecchio. Ma dalla Tunisia, come Craxi, il super tecnico risponde “picche”. Nulla da fare dunque per l’assessorato esterno. Tornando alle “risorse” interne, per il posto in giunta che spetta ad una donna, le famose quote rosa, si parla di Giovanna Gigliozzi, che in passato ha avuto esperienze all’interno dell’esecutivo di Agnone, occupandosi di politiche sociali. Il vicesindaco, salvo strappi ulteriori in seno alla maggioranza e novità dell’ultima ora, sarà il già assessore Edmondo Amicarelli, considerato fedelissimo di Lorenzo Marcovecchio, al quale dovrebbe tornare anche la delega del bilancio. Confermato ovviamente l’assessore Scampamorte all’agricoltura, mentre il nuovo entrato potrebbe essere Roberto Amicone. Questo sempre che non spunti fuori all’ultimo momento il famoso assessore esterno. Pare che il sindaco stia proprio lavorando su questa ipotesi, che però viene vista non troppo favorevolmente da quel che resta della sua maggioranza. Insomma, la situazione politica agnonese è assolutamente fluida, in divenire e probabilmente il sindaco prenderà ancora del tempo per arrivare ad una decisione che sia la più largamente condivisa.

     

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