• In evidenza
  • Meningite a Castiglione, il pediatra Marinelli: «Siamo alla psicosi, ci sono protocolli ben precisi»

    CASTIGLIONE MESSER MARINO – Meningite a Castiglione, il pediatra Marinelli: «Siamo alla psicosi, ci sono protocolli ben precisi».

    Il noto medico di Agnone ridimensiona il caso verificatosi nell’Alto Vastese e raccomanda di non creare allarmismo.

    «Leggo di profilassi estesa a centinaia di persone, adulti e bambini. Probabilmente si sta facendo confusione e si sta creando solo allarmismo».

    Il pediatra agnonese Italo Marinelli, che lavora in ospedale in Umbria dopo aver lavorato per anni presso il “Caracciolo” di Agnone, ed è anche un giornalista, contattato dall’Eco interviene pubblicamente in merito al caso di meningite riscontrato in un bambino di Castiglione Messer Marino.

    «Attivare la profilassi su centinaia di persone, solo perché hanno partecipato ad una festa a scuola, mi pare eccessivo. – continua il pediatra Marinelli – E non lo dico io, ma l’Accademia Americana di Pediatria, nel rapporto del comitato sulle malattie infettive. Ci sono dei protocolli ben precisi che vanno semplicemente applicati alla lettera. La comunità scientifica considera ad alto rischio di contagio solo alcune persone. Per queste la chemioprofilassi è  raccomandata. E sono soltanto coloro che sono stati in contatto stetto con il paziente affetto. Quindi parliamo dei conviventi, soprattutto bambini piccoli. Anche il contatto scolastico ad esempio al nido nei sette giorni precedenti. Analogamente per chi ha avuto esposizione diretta alle secrezioni del paziente affetto attraverso baci, condivisione dello spazzolino da denti o delle posate e bicchieri, o se ci sono indizi di contatto stretto sociale nei sette giorni precedenti, per chi avesse praticato repsirazione bocca a bocca una settimana prima della comparsa della malattia, o per i soggetti che hanno mangiato o dormito frequentemente nella stessa abitazione del paziente nei sette giorni precedenti. Questi e solo questi sono considerati ad alto rischio. Diversa la situazione per i soggetti a basso rischio. – spiega ancora Marinelli – Si intende coloro che hanno avuto un contatto casuale con i paziente affetto dalla meningite, quindi con nessuna esposizione diretta alle secrezioni orali del paziente, come per esempio i compagni di scuola o di lavoro. In questo caso la chemioprofilassi non è raccomandata. Analogamente per coloro che hanno avuto un contatto indiretto, esclusivamente con un soggetto a rischio, ma non un contatto diretto con il paziente indice, cioè quello affetto dalla malattia. In caso di epidemie o di focolai, invece, ma non è certo il caso di Castiglione, la chemioprofilassi in soggetti diversi da quelli ad alto rischio deve essere inttrapresa solo dopo aver consultato le autorità sanitarie locali».

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

    tel: 3282757011

     

     

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    1 Comment

    1. […] in carcere dopo un permesso premio, molisano in manette a Roma (luglio 1, 2017 9:19 am) Meningite a Castiglione, il pediatra Marinelli: «Siamo alla psicosi, ci sono protocolli ben precisi… (giugno 30, 2017 6:02 pm) Meningite, uscita dal coma la studentessa universitaria […]

    I commenti sono stati chiusi.