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  • Morsi di vipera, i consigli della Forestale

    Tra i pericoli legati alla stagione calda vi è il rischio di essere morsi da serpenti e vipere. Come è accaduto l’altro ieri a un bambino di 12 anni entrato in shock anafilattico durante una passeggiata in montagna, sopra Condove, in Bassa Valle Susa. Utile quindi tenere presente iconsigli del Corpo Forestale dello Stato in caso di morso, che possono essere eseguiti da tutti anche senza conoscenze specifiche e in attesa di un soccorso adeguato (il primo consiglio è infatti quello di chiamare il 118).

    Seconda cosa da fare, tenere a riposo la persona morsa, sdraiandola a terra e tranquillizzandola (importante per rallentare la circolazione del sangue e quindi la diffusione del veleno in corpo); poi, effettuare un bendaggio di compressione 5-10 cm a monte della ferita con una fascia (vanno bene una striscia di stoffa, una cinta o un foulard). Il bendaggio deve essere stretto, ma non troppo (indicativamente deve poter passare un dito sotto la bendatura) e devono potersi rilevare le pulsazioni.

    Poiché in genere si viene morsi ad un arto, se possibile, immobilizzarlo utilizzando un ramo o una stecca di legno; lavare la ferita con acqua fredda; sfilare anelli e bracciali se si è stati morsi a una mano o un braccio; evitare la somministrazione di bevande alcoliche; se non si riescono a chiamare i soccorsi, trasportare la vittima al più vicino punto di assistenza sanitaria, evitando di farla camminare.

    La pericolosità del morso della vipera, ricorda la Forestale, dipende da molti fattori: la sede del morso, il tempo trascorso, la temperatura (il caldo facilita il passaggio in circolo del veleno), l’attività svolta dalla vittima dopo il morso (se intensa, aumenta l’assorbimento del veleno). Ma anche età del rettile (le vipere giovani sono meno pericolose) e pienezza delle ghiandole velenifere.

    www.adnkronos.com

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