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  • Movimento terra e sbancamenti, sequestrate due aree

    Il Comando Stazione Forestale di Ortona (CH) ha sequestrato un’area, di circa 2.000 mq., oggetto di lavori di messa in sicurezza da parte della Provincia di Chieti, nella località Stazione di Tollo, del Comune di Ortona (CH); la sottostante strada, di collegamento con la Contrada Lazzaretto, aveva subito importanti danneggiamenti durante i nubifragi dello scorso anno ed era stata da poco riaperta al transito. I lavori condotti non hanno però tenuto conto della sicurezza della scarpata a monte della strada, rimodellata verticalmente e con movimenti terra e rocce da scavo non previsti né autorizzati.

     

    Terre e rocce da scavo (per una quantità pari a circa 12.000 metri cubi) che sono state depositate in una seconda area, di circa 5.000 mq., in località Arielli del Comune di Ortona (CH), anch’essa sottoposta a sequestro. Qui l’accumulo di materiale ha infatti determinato un potenziale pericolo per l’incolumità pubblica a causa della presenza, a ridosso del sito,  dell’area golenale del Fiume Arielli, la cui naturale espansione (in caso di esondazione, ipotesi che abbiamo visto non essere così remota nel nostro territorio e contemplata dal vigente Piano Stralcio Difesa Alluvioni) è ora inibita dal deposito.

     

    Un lavoro dunque condotto con superficialità oltre che nel mancato rispetto delle norme vigenti: in ambedue i cantieri insistono vincoli ambientali derivanti dalla vicinanza alla costa, dalla Dichiarazione di Notevole Interesse Pubblico operante dagli anni 70 sul tratto di costa Ortonese e dalla presenza del Fiume Arielli.

     

    Un ulteriore sequestro è stato effettuato nel Comune di Poggiofiorito (CH), in questo caso si tratta di un’area agricola di 14.000 mq. caratterizzata dalla presenza di terreni saldi, arbusti, con evidenti funzioni protettive, e bosco. L’area è stata stravolta da ingenti lavori di sbancamento e ricarichi di terreno, da realizzazione di strade all’interno del bosco e disboscamento per oltre 2000 mq..

    Il tutto per realizzare un impianto di un vigneto, senza minimamente tener conto della necessità di autorizzazioni degli Enti preposti, ovvero di valutazioni utili alla salubrità dell’ambiente.

     

    L’attività posta in essere, finalizzata al contrasto di reati su zone tutelate a livello paesaggistico ed idrogeologico, è tesa alla  garanzia del rispetto delle zone costiere e rurali, che troppo spesso sono oggetto di lavori condotti in modo superficiale se non proprio a spregio delle norme vigenti, con una inevitabile perdita per l’ambiente e per la sicurezza del territorio.

     

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