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  • Ndocciata, Beppy Marinelli: “Vincenzo Cotugno mi ha promesso una tre giorni”

    AGNONE. Ndocciata sinonimo di lotta di resistenza di un popolo che reclama maggiori diritti, ma anche evento che apre ai disabili con la partecipazione del primo bambino portatore di handicap nell’incancellabile ricordo del prefetto Enrico Marinelli, scomparso il 17 novembre scorso, tra i principali fautori della sfilata del fuoco nel giorno dell’Immacolata. Ancora una volta, Agnone e le sue cinque contrade di portatori, sbalordiscono i ventimila spettatori arrivati da ogni angolo del Paese per assistere ad un rito antichissimo che sa emozionare e al tempo stesso lancia messaggi inequivocabili a classe politica e istituzioni. Una dimostrazione di come la capitale dell’alto Molise non si arrende alle vicissitudini quotidiane che tuttavia continuano a minare la sopravvivenza di un territorio il quale vive un momento storico delicatissimo.  Concetto ribadito all’indomani della manifestazione da Giuseppe Marinelli, presidente dell’associazione ‘La Ndocciata’. “E’ stata una ulteriore dimostrazione di appartenenza alla nostra terra che merita rispetto. Oggi, probabilmente, l’alto Molise è l’area più debole in termini di economia, occupazione e servizi dell’intera regione, è per questo che chi ci amministra ha il dovere, soprattutto morale, di fornire risposte concrete affinché si possa arrestare quel processo di declino avviato negli ultimi anni e che rischia di condurci all’estinzione”. Parole pesanti ma quanto mai realistiche che vedono destinatari tutte quelle autorità salite sul palchetto d’onore in piazza San Giovanni Paolo II per ammirare ad uno spettacolo unico nel suo genere. Tra questi Donato Toma, Vincenzo Cotugno, Luigi Mazzuto, Vincenzo Niro, Aida Romagnuolo, Filomena Calenda, Micaela Fanelli, Alfredo Ricci. Insomma, da Agnone l’invito a non perdere più tempo con Regione e Provincia chiamate a dire una volta per tutte cosa si vuole fare di questo lembo di terra dove vivono persone caparbie capaci di cose straordinarie come appunto la Ndocciata. Intanto lo stesso Marinelli ha strappato all’assessore al Turismo, Vincenzo Cotugno alcune promesse che riguardano l’iniziativa dell’8 dicembre. “Mi ha manifestato la volontà di entrare a far parte personalmente del comitato organizzatore – ha riportato lo storico presidente della Pro loco parlando di Cotugno – ed ancora mi ha detto che sarebbe interessante allargare a tre giornate le iniziative collaterali che interessano il rito del fuoco. Naturalmente – ha concluso l’avvocato agnonese – con il pieno appoggio economico da parte della Regione che nella Ndocciata intravede un veicolo promozionale del territorio dalle immense potenzialità”.  Nel frattempo un’altra edizione va in soffitta mentre ci si prepara a quella più familiare del 24 dicembre che per gli agnonesi è molto sentita visto che anticipa di qualche ora il Natale. In quella occasione attesa anche la rappresentazione del Presepe vivente che da sessant’anni, grazie allo sforzo del Cenacolo Culturale ‘Camillo Carmolagno’, propone temi sociali di stringente attualità e spesso ribalzati sulle cronache dei media nazionali.

    Futuro dell’ospedale San Francesco Caracciolo tra i temi affrontati dai presidenti di Regione Molise e Provincia di Isernia, Donato Toma e Alfredo Ricci  ospiti ad Agnone per assistere alla Ndocciata dell’Immacolata. “Sono venuto qui per raccogliere la benedizione degli agnonesi perché mi serve in vista di una settimana delicatissima per il Caracciolo e più in generale per la sanità regionale. E’ una battaglia che devo portare a termine per il mio popolo”. Più caustico Alfredo Ricci che tira in ballo i due commissari alla Sanità. “Gli agnonesi fanno benissimo a reclamare diritti che gli spettano e fanno bene a gridarli anche in circostanze come questa dove la presenza di persone e politici è maggiore. Inviterei i due commissari a scrivere il Pos quest’inverno ad Agnone, forse di renderebbero conto di cosa stiamo parlando”.

    Gesto da segnalare – Prima dell’inizio della Ndocciata all’interno della Cooperativa allevatori, un turista di origini campane dimentica il portafogli con all’interno mille euro in contanti, diverse carte di credito e documenti personali. Poco dopo i titolari dell’esercizio contattano il proprietario e gli restituiscono il portafogli con all’interno il dovuto. Non è la prima volta che ad Agnone succede un episodio del genere, che se ce ne fosse ancora bisogno, mette in risalto l’onestà dei residenti della cittadina.

     

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