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  • Ospedale, mozione bipartisan approvata: la salvezza del “Caracciolo” nelle mani di Sileri

    Una mozione per far inserire le necessità dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone nel cosiddetto Patto per la salute è stata votata e approvata all’unanimità questa mattina dal Consiglio regionale del Molise. IL documento sarà inoltrato al Governo e al Ministro competente e all’attenzione del sottosegretario Pierpaolo Sileri, che da giovane medico proprio ad Agnone ha mosso i suoi primi passi.

    Quello che segue è il testo dell’atto di indirizzo politico sottoscritto da maggioranza e opposizione:

    Premesso che:

    • lo Stato Italiano a partire dal 2001 ha emanato il c.d. Patto per la salute quale strumento di intesa tra Governo, Regioni e Province autonome finalizzata a potenziare il sistema di governance della sanità, individuando gli strumenti necessari per assicurare la sostenibilità del SSN, garantire l’equità e l’universalità del sistema, nonché appropriati livelli essenziali di assistenza (Lea);
    • la salute è una delle materie in cui la Costituzione – e la riforma del Titolo V del 2001 – stabilisce la potestà legislativa concorrente tra Stato e Regioni, per cui il Governo può promuovere la sottoscrizione di intese in sede di Conferenza Stato-Regioni, per favorire l’armonizzazione delle legislazioni regionali e nazionale, il raggiungimento di posizioni unitarie o il conseguimento di obiettivi comuni;
    • la Regione Molise è sottoposta a commissariamento legato al piano di rientro dal debito sanitario e l’ultima nomina dei commissari ad acta risale al 7 dicembre del 2018;

    Visto che:

    • le Regioni, alla luce del quadro costituzionale emerso dall’esito del referendum del 4 dicembre 2016, hanno confermato la unanime e piena volontà di consolidare la leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali coinvolti nella governance del Servizio Sanitario Nazionale, con l’obiettivo primario e irrinunciabile di fornire ai cittadini servizi sanitari efficaci, appropriati, innovativi e qualitativamente adeguati, perseguendo la sostenibilità del sistema attraverso l’efficienza dei propri processi programmatori, organizzativi e di produzione;
    • le Regioni hanno fornito, negli ultimi anni, numerose prove di collaborazione istituzionale e di efficacia ed efficienza della propria azione di governo: il miglioramento dei livelli assistenziali certificato dalle valutazioni compiute in sede di adempimenti e Griglia LEA, il contributo alle manovre di finanza pubblica per far fronte alla crisi economica, il sostanziale equilibrio economico-finanziario raggiunto e mantenuto dal SSN negli ultimi anni, l’approvazione e prime applicazioni del DPCM dei nuovi LEA, il sostegno alle nuove politiche vaccinali;

    Atteso che:

    • la situazione della Sanità in Molise è ancora critica nonostante la nomina dei Commissari che, allo stato attuale, ancora non presentano il POS 2019-2021;
    • il Molise ha necessità di uscire dall’impasse sanitaria e a concretizzare un efficace POS 2019-2021;

    Tenuto conto che:

    • nelle more del nuovo POS, è ancora in vigore il vecchio Piano 2015-2018, adottato con DCA n. 52/2016 (art. 34 bis, D.L. 24 aprile 2017 n. 50 convertito, con modificazione dalla L. 21 giugno 2017 n. 96) che mantiene aperti, tra gli altri, il Presidio Ospedaliero di area disagiata di Agnone, i reparti dell’Ospedale Veneziale di Isernia e dell’Ospedale S. Timoteo di Termoli;
    • che l’attuazione del POS 2015-2018 è stata solo parziale e che gli obiettivi ivi inseriti non sono stati pienamente raggiunti;

    Considerato che:

    • l’ospedale Caracciolo di Agnone serve un bacino d’utenza ampio, tanto da essere esteso al vicino Abruzzo, e localizzato in un’area fortemente disagiata, con condizioni climatiche e territoriali non paragonabili ad altre zone del Molise;
    • che la conferma di “ospedale di area fortemente disagiata” è questione imprescindibile anche nelle future scelte sanitarie;
    • per l’effettivo funzionamento della struttura è necessario che vengano poste in essere una serie di azioni propedeutiche, a cominciare dagli investimenti per il personale e per le strutture;
      IMPEGNA
      Il Presidente della Giunta regionale a:
    • farsi portavoce delle istanze che questo Consiglio regionale esprime sull’ospedale Caracciolo di Agnone presso i tavoli interministeriali del MEF e del Ministero per la Salute;
    • rappresentare le medesime istanze anche presso la struttura commissariale prima che il POS 2019-2021 venga ufficializzato;
    • mantenimento all’Ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone quale presidio di area particolarmente disagiata ai sensi del punto 9.2.2 del D.M. 2 aprile 2015, n.70, evitando di prevedere nel POS ipotesi di ridimensionamento e riconversione. Ciò è necessario a tutela di aree montane e periferiche, quali sono quella dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese (Abruzzo), che vivono un costante e permanente disagio dovuto all’oggettiva carenza di una viabilità funzionale e appropriata rispetto alle caratteristiche orografiche del territorio;
    • chiedere un potenziamento reale della Day Surgery presso l’ospedale Caracciolo, così come previsto dal suindicato decreto;
    • chiedere un rafforzamento del Pronto soccorso presso l’ospedale Caracciolo;
    • procedere al più presto con un piano assunzionale che fornisca a tutti gli ospedali della regione il personale sanitario necessario al funzionamento dei reparti e alla copertura dei turni, con particolare attenzione all’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone;
    • prevedere un “Punto di Primo Intervento” per ogni ospedale di Comunità (a Larino e Venafro) al fine di garantire risposte rapide e cure immediate nei casi di emergenza in due aree densamente popolate della Regione Molise;
    • avviare le opportune verifiche tese:
      • ad attivare i bandi per l’assunzione del primario e del personale medico e sanitario necessario;
      • ad attivare il protocollo STEN;
      • a ripristinare ed integrare la dotazione strutturale e tecnologica del PN;
    • mantenere tutti i reparti dell’Ospedale Veneziale di Isernia e dell’Ospedale San Timoteo di Termoli;
    • attivarsi presso la Conferenza delle regioni al fine di vedere riconosciuta la possibilità di prevedere la presenza di almeno un DEA di II livello per ogni regione d’Italia.

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