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  • Ospedale: la ricarica non arriva, salta la notifica dei referti via sms

    AGNONE – Un importante servizio che viene meno per colpa di una banale ricarica telefonica che non arriva.

    Succede all’ospedale “Caracciolo” di Agnone, nel laboratorio analisi. Il servizio venuto meno è quello della notifica, tramite sms, del referto delle analisi. Un servizio innovativo e all’avanguardia che è il vanto dell’ospedale di Agnone da anni ormai.

    Chiunque effettua degli esami di laboratorio riceve un sms che lo avvisa che il suo referto è pronto. Come è intuibile questo servizio avvantaggia l’utenza, eliminando inutili processioni presso gli sportelli dell’ospedale, perché il paziente sa con esattezza il giorno in cui il suo referto è pronto.

    Inoltre, ed è questa la cosa più importante, con il sms veniva comunicato il valore dell’Inr ai pazienti in terapia anticoagulante. Si tratta di un valore numerico molto importante, in base al quale varia il dosaggio della terapia farmacologica salvavita. Con il sms il paziente, dopo poche ore dal prelievo, rieceve comodamente il valore del suo Inr e, in base ad esso, aggiusta la terapia anticoagulante. Oggi, siccome il servizio non c’è più, quel paziente è costretto a tornare in ospedale per avere il suo valore, perché è impossibile fornirlo telefonicamente.

    Tra l’altro è possibile ricevere il referto delle analisi direttamente via email, con un’accelerazione dei tempi. Un servizio comodo, ecologico ed eocomico perché l’ospedale evita di stampare i referti e di spedirli per posta ordinaria. Insomma, un ottimo servizio che però da quasi un mese è fuori uso perché dall’Asrem non si decidono, nonostante le ripetute sollecitazioni, ad effettuare una ricarica telefonica, quella che permetterebbe di spedire quei famosi sms ai pazienti.

    Non si tratta di cifre proibitive, ma di cento, al massimo duecento euro. Una somma che basterebbe a garantire il servizio per tre o quattro mesi.

    Dal “Caracciolo” è partita la richiesta, reiterata, ma i tempi dell’Asrem sono lunghi e intanto il servizio si è interrotto, da più di venti giorni.
    Negli anni scorsi queste interruzioni non si verificavano perché il “Caracciolo” ospitava un economato interno. Quando il credito si esauriva bastava scendere in economato per avere la somma utile a ricaricare e assicurare la continuazione del servizio. Poi qualcuno ha deciso che l’economato dovesse essere trasferito a Campobasso. E questi sono i risultati: per effettuare una ricarica telefonica bisogna attendere un mese.

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

     

     

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