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  • Pacchetto armi, le associazioni venatorie del Chietino invocano l’intervento del Prefetto

    ArciCaccia, Enalcaccia, Federcaccia, Italcaccia e LiberaCaccia del Chietino hanno sottoscritto una nota congiunta inviata al Prefetto di Chieti, al vice presidente della Regione Abruzzo e assessore alla caccia, Emanuele Imprudente e all’assessore regionale alla salute, Nicoletta Verì con la quale denunciano la recente procedura, detta “pacchetto armi“, introdotta in solitaria dalla Asl di Vasto, con determina dirigenziale, per il rinnovo dei porto d’armi.

    Due esami ematochimici per il dosaggio del marker diagnostico per dimostrare la cronica dipendenza dall’alcol nel mese precedente la visita medica. Quattro esami tossicologici delle urine eseguiti nelle settimane precedenti per la ricerca di oppiacei metaboliti, cocaina, cannabinoidi, anfetamine, metadone. Il tutto, ovviamente, a carico del richiedente, per un costo complessivo che si aggira intorno ai cinquecento euro. L’utente dovrà effettuare quattro accessi presso il laboratorio analisi della Asl, a distanza di una settimana l’uno dall’altro, presentandosi a digiuno. Non sono valide esenzioni di alcun tipo. Questo prevede il famigerato pacchetto armi della Asl.

    Così le associazioni venatorie del Chietino contestano «la procedura per cui ai cacciatori che devono rinnovare il porto d’armi si chiede una serie di costosi e lunghi accertamenti sanitari per scongiurare giustamente l’abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti». «La procedura -si legge nella nota inviata alla Prefettura e alla Regione Abruzzo – risulta essere però complessa e costosa, oltre che ampiamente discrezionale rispetto a quanto avviene in tutte le parti d’Italia. Le scriventi associazioni chiedono che venga la ripristinata la procedura che prevede la presentazione del certificato anamnestico del medico curante, che meglio di chiunque altro conosce il proprio paziente, seguito dal certificato medico legale formalmente riconosciuto dalla legge». «Non crediamo giusto che i cacciatori vengano preventivamente considerati potenziali assuntori di alcool e droghe» chiudono le associazioni venatorie.

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