• Editoriale
  • Parata militare “sobria”: senza cavalli, ma con le Frecce tricolore

    Parata militare del 2 giugno: «In continuità con le ultime edizioni sobrie, non ci saranno mezzi – tranne alcuni veicoli storici e quelli della Protezione civile – nè cavalli, con l’eccezione dei Corazzieri, che l’anno scorso invece sfilarono a piedi. Sui Fori Imperiali il doppio passaggio delle Frecce Tricolori che lasceranno nel cielo la scia verde, bianca e rossa».

    E’ quanto si legge sull’agenzia di informazione Ansa rispetto alla notizia, ammesso che sia una notizia, della parata militare ai Fori imperiali a Roma.

    La nota sobrietà del vecchio comunista che siede sul colle più alto di Roma ha imposto dei tagli alla parata. Questo vuole far credere l’informazione di regime. Tagli finti ovviamente. E così i cavalli in dotazione alle Forze armate sono rimasti nelle stalle. Però le Frecce tricolore sorvolano i Fori imperiali. C’è qualcosa che non torna, mi pare. 

    Domanda: un cavallo in dotazione alle Forze dell’ordine che resta in stalla costa meno alla collettività rispetto ad un altro quadrupede che sfila lungo una strada di Roma? Cambia qualcosa? No, vi prego, fatemi capire. Che costi aggiuntivi ci sono per il cavallo che sfila rispetto a quello che resta a mangiare e cacare in stalla? O forse siccome si stanca, poi il cavallo mangia di più?

    Altra domanda: un aereo in dotazione alle Forze armate che resta a terra e non vola costa meno alla collettività rispetto ad un altro aereo che invece fa due inutili e inquinanti passaggi sui Fori imperiali? Mi pare evidente.

    Dove sta allora la sbandierata sobrietà? Il buonsenso avrebbe imposto di non farla fare proprio la parata militare, una rottura di palle per i militari, tra l’altro sottratti ad altri e sicuramente più importanti servizi.

    Ma perché Napolitano e i suoi compagni al governo e all’opposizione, complici gli organi di informazione allineati, continuano a prendere per il culo gli italiani con delle macroscopiche bugie spacciate per notizie?

    Quanti euro ci è costata questa inutile parata militare di oggi? Tra l’altro per celebrare un imbroglio. Ovviamente chi scrive è ferocemente contrario alla repubblica, visto che si tratta di un regime di fatto, ma non di diritto. Mai, infatti, è stata proclamata la repubblica, perché in quel giugno del 1946 nei confronti del rispetto delle leggi e delle procedure prevalsero le giacobine impazienze di comunisti e socialisti al governo, tra l’altro un governo di autoinvestitura, non eletto, un po’ come accade oggi. Ma questo è un altro discorso.

    Oggi si parla di sobrietà. E si tenta di realizzarla lasciando nella stalla qualche cavallo.

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

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