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  • Pecore e mucche volanti nell’Alto Molise, le bufale acchiappaclick diventano virali

    AGNONE – Una volta volavano gli asini, ma non ci sono più i tempi di una volta e ad Agnone pare volino addirittura le pecore. E il problema è che nell’era dei social una clamorosa bufala diventa una “notizia” addirittura virale. Questi i fatti: un noto allevatore e contadino del posto, che oltre al pollice verde ha anche quello blu di Facebook, nei giorni scorsi ha postato la foto di una pecora impigliata su un albero, a suo dire a causa del forte vento di burrasca che ha battuto l’Alto Molise. Il contadino è un frequente utilizzatore dei social che usa anche per proporre post simpatici e surreali, come quello in cui pesca bottiglie di birra da dentro una tinozza ad esempio. Fatto sta che la sua foto con la pecora volata sull’albero è stata notata e ripresa da un blog del posto, elevata al rango di notizia. Pare evidente alla più elementare logica che qualcuno abbia posizionato la pecora sull’albero per qualche istante, il tempo di fare la foto, anche se l’allevatore ha dichiarato pubblicamente il contrario giurando di averla trovata lì impigliata. Questo è comunque irrilevante. Una foto singolare e per certi versi credibile visti gli incidenti causati dal vento in tutta il Molise, con alberi sradicati e tetti divelti. Il blog in questione fiuta l’affare e riprende e pubblica la foto e nel titolo, perché nonostante non sia un giornale on line il blog ha una impaginazione e una titolazione simile a quelle dei giornali, si legge: “Agnone: pecora di 40kg impigliata in un albero a causa del vento“. Evidentemente una fake news propalata sul blog sul quale scrivono due giornaliste molisane nel tentativo forse di risollevare i contatti e le visualizzazioni. Una balla che però è stata creduta e considerata vera da molti utenti dei social e quindi condivisa decine di volte, addirittura ripresa da altri siti e blog. Una semplice operazione di clickbaiting, null’altro che un’esca da click per capirci, un post ad effetto, con una immagine singolare che colpisce, pubblicata solo per prendere click. Un acchiappaclick è infatti un contenuto web la cui unica funzione è quella di attirare il maggior numero possibile d’internauti, per generare rendite pubblicitarie online. Un’operazione del tutto lecita, ci mancherebbe, e anche ben riuscita stando alle condivisioni e ai commenti che ha ricevuto sui social. Anche se non tutti i commenti sono divertiti e in linea con lo spirito presuntamente ironico del post. Scrive infatti un lettore: «Quello che mi meraviglia di più non è chi voleva fare lo spiritoso con una semplice foto simpatica, ma chi ha il coraggio di scrivere un articolo su una qualsiasi cosa accada o venga pubblicata». Un altro rincara la dose: «C’è chi scrive degli articoli penosi». E qualcuno, ancor più ironicamente, posta a commento la foto di una vacca che vola trasportata dal vento di burrasca. Più tecnico e razionale un altro lettore che scrive: «Ma avete idea del vento che occorre ad alzare e spostare una pecora di 40 kg? Allora tutto il resto degli oggetti e degli animali che pesano sotto i 40 kg anche essi sono volati via? Solo un uragano può fare cose del genere e non mi pare che ce ne sia stato uno in questi giorni. Certe volte rimango basito da quello che pubblicate». E ancora: «Ma per favore con questa avete superato Pinocchio». Non si fa attendere la replica di chi gestisce il blog: «Quando scriviamo “notizie” tipo la pecora che “vola” speriamo in un pubblico adulto che sappia cogliere l’ironia e il gioco contenuto nel pezzo. Dai commenti si capisce che cosi non è, ma fa nulla, continueremo anche a giocare. Tutti i sapientoni e gli “acculturati” possono non leggere, e fra l’altro leggono gratis». Al netto delle critiche e delle repliche stizzite si tratta di un’operazione social e di clickbaiting assolutamente ben riuscita. E visto il pubblico coinvolto è diventata, ora sì, una notizia. Anche se spesso il clickbaiting innesca il fenomeno del defollow e della perdita di credibilità, ma queste dinamiche bisogna conoscerle per non rimanerne vittime inconsapevoli. Che poi questa operazione mediatica non abbia nulla a che vedere con il giornalismo è un altro discorso, ma alla fine stiamo parlando di un blog non di un giornale

    Francesco Bottone

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