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  • Perso un mese di caccia, Pepe: «L’assessore Imprudente con le braccia conserte»

    «Dopo la brutta figura rimediata con il blocco totale per quasi un mese della caccia, chi dovrebbe tacere e iniziare finalmente a lavorare è il Vice Presidente della giunta regionale Emanuele Imprudente. È assurdo, fuori luogo e oltremodo offensivo che l’unico responsabile della disastrosa situazione in cui si trova la caccia oggi in Abruzzo, con incredibile arroganza, afferma che i cacciatori, le associazioni e in generale l’intero mondo venatorio regionale debbano tacere». Questa la secca replica di Dino Pepe, vice capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale al Delegato alla caccia Emanuele Imprudente, che aggiunge: «E’ utile ricordare ad Imprudente che il malcontento è stato generato esclusivamente dalle promesse demagogiche che non ha potuto mantenere e da una incredibile disattenzione verso un settore che merita il massimo dell’impegno. La caccia come è noto, in modo particolare in Abruzzo, incide profondamente con diversi ambiti e sensibilità a partire da quello agricolo e zootecnico, con i troppi danni causati dalla fauna selvatica e di cui la giunta regionale ancora non ha prodotto un solo atto concreto, a quello ambientalista che legittimamente rivendica il rispetto di regole basilari come la protezione di specie protette come, ad esempio, l’orso bruno marsicano senza, ovviamente, tralasciare ogni singolo cacciatore che con passione svolge un ruolo attivo anche nella salvaguardia ambientale e del territorio. Disattendere con estrema leggerezza il parere dell’Ispra e non aver completato il procedimento in merito alla valutazione di incidenza ambientale (Vinca) sono alla base del blocco della stagione venatoria. Il piano faunistico venatorio, indispensabile per pianificare correttamente la programmazione faunistica-venatoria del territorio, già adottato nel mese di novembre 2018 dalla passata giunta regionale è frutto – incalza ancora Pepe – dell’impegno che con tenacia abbiamo portato a compimento. Un lavoro serio con cui abbiamo dotato la Regione Abruzzo di uno strumento moderno e scientificamente valido che ha già avuto tutti i pareri vincolanti previsti dalla legge. Imprudente e l’intera maggioranza di centro destra non perdano ulteriormente tempo. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo con forza: il nostro Piano Faunistico Venatorio va da subito calendarizzato nei lavori del Consiglio regionale. Le risposte al modo venatorio, ambientalista e agricolo abruzzese sono contenute nel Piano Faunistico che come centro sinistra abbiamo approvato dieci mesi fa, pubblicato sul Bollettino della Regione Abruzzo nel mese di febbraio 2019, e ora misteriosamente bloccato da Imprudente e dal Presidente Marco Marsilio. Nei giorni scorsi il vicepresidente ha promesso agli oltre dieci mila cacciatori un calendario venatorio bis che, a suo parere, potrebbe superare l’ordinanza emessa dal Tar, proposta tra l’altro già stoppata dalle associazioni ambientaliste che hanno inviato alla Regione, una formale diffida; in questa ottica chiediamo ad Imprudente di fare chiarezza e dire esplicitamente come intende uscire da questa imbarazzante situazione e se, in Abruzzo, si potrà tornare a caccia la terza domenica di settembre. A questo aggiungiamo di rendere noto quali sono le politiche e gli atti concreti messi in campo ad oggi per un efficiente contrasto alla proliferazione della fauna selvatica. Il tempo delle promesse è finito – ha concluso Pepe – e l’amara attualità ci consegna una situazione drammatica per colpa di una Giunta regionale a braccia conserte».

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