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  • Una pistola attaccata al muro con lo scotch come la banana di Cattelan per zittire “Le Iene”

    SCHIAVI DI ABRUZZO – Le pistole legalmente detenute da centinaia di migliaia di persone in Italia, appese al muro con del nastro adesivo, come l’ormai celebre banana di Cattelan, per replicare ironicamente al servizio delle Iene dal titolo “Killer con armi legali”, andato in onda qualche giorno fa. 

    La singolare proposta, che fa il verso alla notizia divenuta virale della banana “artistica” di Cattelan valutata 120mila dollari, arriva dal piccolo centro montano del Vastese, Schiavi di Abruzzo, e precisamente dal giornalista Francesco Bottone, presidente dell’Asd “Auro d’Alba” che gestisce l’omonimo campo di tiro per armi da fuoco. 

    «Il servizio delle Iene, firmato da Matteo Viviani, spudoratamente contro i detentori legali di armi da fuoco, mandato in onda senza contraddittorio alcuno, merita una risposta mediatica altrettanto forte. – spiega Bottone – Si è trattato di una aggressione mediatica premeditata e gratuita al mondo armiero e a decine di migliaia di appassionati. Per questo ho postato sul mio profilo social una delle mie armi, una Beretta Apx, affissa al muro con del nastro isolante. Un’immagine forte, ma assolutamente pacifica, puramente simbolica, per ribadire, ammesso che ce ne sia bisogno, che noi legittimi detentori di armi da fuoco legali, per uso venatorio o sportivo, non “uccidiamo più della mafia” come insinuano le Iene. Non siamo affatto “killer con armi legali“, siamo persone perbene, incensurate, come dimostra il nostro porto d’armi rilasciato da un Questore, appassionate di armi e di tiro sportivo o di caccia, che esercitano il sacrosanto diritto di possedere legalmente un’arma da fuoco. Invito dunque – chiude Bottone – tutti gli armigeri, oplofili, cacciatori, tiratori sportivi, campi di tiro e associazioni sportive a postare sui social la foto di una propria arma affissa al muro con del nastro adesivo (la si può fare anche su un foglio bianco posato sul tavolo, come ho fatto io, senza rischiare di far cadere le armi) raccomandando di fare lo scatto in assoluta sicurezza, come abitualmente deve essere maneggiata un’arma da fuoco. Facciamo diventare questa cosa virale».

    Antonio Rosica

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