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  • Poggio Sannita, torna a splendere la statua della Madonna delle Grazie

     

    POGGIO SANNITA – Una funzione religiosa celebrata dal Vescovo Scotti col parroco don Paolo Del Papa ed alla presenza del sindaco Orlando e tantissimi fedeli in onore della restaurata statua della Madonna delle Grazie. E’ avvenuto nel piccolo centro alto molisano la settimana scorsa.

    “La statua della Madonna delle Grazie –ha detto il parroco- è stata ristrutturata tra i mesi di settembre 2016 e marzo 2017 dalle restauratrici Raffaella ed Urania Sartorio, del  Laboratorio di restauro e conservazione dei beni culturali di Sartorio (Isernia). Si tratta di un’ennesima opera d’arte di pertinenza della Parrocchia Santa Vittoria V.e M. in Poggio Sannita, che ritrova la sua bellezza artistica, nonché il consolidamento dai danni dei tarli e dall’usura del tempo. Con il progetto “Adotta un’opera d’arte”, già sono stati restaurate due tele, di sant’Anna e di santa Lucia; le statue della Madonna del Rosario, di santa Vittoria, il gruppo in cartapesta di sant’Anna, san Gioacchino e di Maria SS.ma; l’altare ligneo seicentesco della chiesa di san Rocco. La statua della Madonna delle Grazie –aggiunge don Paolo- per bellezza, per fede popolare e per qualità, è in cima a tutte le altre opere. È un manufatto ligneo, stimato ai primi del XIX secolo, ma sicuramente più antico; alto 165 centimetri, di autore sconosciuto. Secondo la relazione delle restauratrici: “la scultura di legno (probabilmente cirmolo) dipinto e dorato, presenta un intaglio mosso e profondo. La Vergine in posizione eretta, sorregge il bambino Gesù (scultura lignea coeva alla statua) con il braccio destro e l’altro invece porta la mano sinistra al suo seno per indicarlo e presentarlo al devoto bramoso del suo latte spirituale. Ai piedi un Angelo in atto di ossequio spalanca le due braccia per sorreggere un dono. Intagliata a tutto tondo da un unico tronco a massello, presenta la tunica rossa (simbolo della umanità di Maria) avvolta da un ampio mantello azzurro lapislazzulo (simbolo della mano di Dio che l’ha avvolta), che risulta lievemente ruotato su se stesso. L’ovale del volto è incorniciato da un morbido copricapo che nasconde la capigliatura e che pende fin sulle spalle”.

    Dopo il restauro la statua è stata riconsegnata alla comunità poggese in occasione della prima delle tre festa annuali in suo onore, ovvero quella del 25 marzo scorso. I lavori hanno consolidato il supporto ligneo in corrispondenza di aree soggette a fenomeni di disgregazione. In seguito è stata eseguita la pulitura del legno del supporto e delle componenti strutturali del manufatto; inoltre sono state reintegratele parti mancanti mediante legno originale. Infine –ha concluso- la stesura di finitura di protezione delle superfici lignee a vista ha riconsegnato all’ammirazione tutta l’opera nella sua lucentezza”.

    Vittorio Labanca 

     

     

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