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  • Profughi: basta centri di accoglienza, il Molise vuole solo gli Sprar

    «Fermare l’accoglienza straordinaria ed emergenziale dei migranti. Si investa sui progetti Sprar».

    E’ quanto dichiarano Maria Perrotta ed Elisabetta Brunetti, presidente e coordinatrice dell’associazione culturale “Tedeschi”.

    «Il Molise accoglie il più alto numero di profughi e rifugiati d’Italia in rapporto al numero di abitanti, ma ciò che colpisce non è l’entità dei migranti inseriti nei Progetti Sprar che pianificano attività triennali di integrazione, apprendimento delle lingue e inserimento sociale. Queste pratiche sono ben organizzate, si limitano a qualche decina di rifugiati per paese e/o centro di accoglienza, non creano alcun problema e rappresentano un’opportunità per le comunità locali, per le famiglie, per l’occupazione di figure specializzate e per rilanciare la microeconomia del territorio.
    Non sono 15 o 20 migranti a comune, magari con donne e bambini, a creare difficoltà o alimentare paure, timori o disagi in Molise.
    Purtroppo la stragrande maggioranza dei flussi di accoglienza dei migranti è gestita direttamente dal Ministero dell’Interno per il tramite delle Prefetture che stipulano convenzioni con strutture private scavalcando le istituzioni regionali e comunali interessate, con decisioni unilaterali giustificate da ragioni di straordinarietà e di emergenza nazionale. Queste scelte hanno determinato la concentrazione di un elevatissimo numero di immigrati in megastrutture di accoglienza ubicate per lo più nei centri urbani più grandi. Stante l’assenza e/o la marginalità di attività formative, di integrazione, di volontariato e/o di apprendimento di lingua, nazioni o percorsi scolastici, i migranti accolti al di fuori dei Progetti Sprar, si ritrovano privi di impegno e esposti ad ogni rischio ivi compresi di ritrovarsi loro malgrado ad alimentare allarmi sociali. Onde evitare l’accentuarsi di un fenomeno nefasto che già ha generato molteplici effetti negativi sul territorio e in particolare a Campobasso, si chiede di fermare l’autorizzazione e/o la sottoscrizione di altre Convenzioni con Centri di accoglienza straordinaria come quello paventato a ridosso di Via Piave. Il Ministero dell’Interno investa sul Modello Sprar coinvolgendo le amministrazioni comunali per un’accoglienza triennale diffusa per piccoli numeri su tutta la regione, e fermi la concentrazione di consistenti flussi di migranti a Campobasso».

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