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  • Profughi Covid-positivi trasferiti in paese, il sindaco presenta un esposto in Procura

    Ho appena preso visione della comunicazione che il dipartimento di Prevenzione della ASL – 02 ha inviato tramite pec al Comune di Gissi ieri (9.08.2020), dalla quale risulta che altri tre cittadini stranieri attualmente ospitati presso il C.A.S. sono risultati positivi al COVID 19.
    Ad oggi, quindi, il totale dei positivi presso il CAS di Gissi sale a 19.
    Tengo a sottolineare come i tre nuovi casi, così come i 16 già accertati in precedenza e gli altri 13 migranti attualmente negativi, sono in quarantena presso la struttura che li ospita sin dal 31.07.2020, sotto la costante vigilanza H24 della Forze dell’Ordine, quindi, non hanno avuto e non avranno alcun contatto diretto con la popolazione. Gli operatori della struttura che hanno lavorato nel periodo 31.07 – 4.08.2020, risultati tutti negativi al tampone, si trovano in isolamento domiciliare sotto il controllo della ASL».

    E’ quanto annuncia il sindaco di Gissi, Agostino Chieffo, che poi aggiunge:

    «Con l’occasione, vi informo che, come preannunciato nei giorni scorsi, in relazione al trasferimento dei 50 migranti presso il CAS Hotel Santa Lucia di Gissi, in data odierna ho presentato due distinti esposti, uno inviato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento e uno, tramite i Carabinieri di Gissi, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vasto. In sintesi, alla Procura di Agrigento ho chiesto di verificare:
    1. se sono state rispettate le prescrizioni previste per i trasferimenti e per i trasporti dei 50 migranti arrivati a Gissi;
    2. se sono stati eseguiti i prescritti controlli sanitari;
    3. se è stata rispettata l’Ordinanza del Ministero della Salute del 16 luglio u.s., che, tra l’altro, al 31.07.2020 vietava il transito nel territorio nazionale di persone provenienti dal Bangladesh, mentre a Gissi sono arrivati addirittura 38 ragazzi di tale nazionalità sbarcati a Lampedusa il 27 luglio.
    Alla Procura della Repubblica di Vasto ho chiesto invece di verificare:
    1. la regolarità della procedura che ha portato alla individuazione del CAS di Gissi per l’accoglienza di 50 migranti provenienti dagli sbarchi di Lampedusa e quindi da porre in quarantena, considerando che la struttura si trova in pieno centro abitato, in un edificio che ospita diverse abitazioni private e un pubblico esercizio;
    2. il rispetto delle disposizioni igienico – sanitarie in vigore nella situazione di emergenza che stiamo vivendo;
    3. l’idoneità degli spazi a disposizione per ospitare 50 persone e garantire la loro sicurezza nelle condizioni di isolamento e quarantena a cui dovevano essere sottoposti;
    4. il rispetto delle disposizioni normative a tutela della salute degli operatori».

    Una situazione analoga si è registrata a Schiavi di Abruzzo, dove sono stati trasferiti 19 profughi proprio dalla sede di Gissi. Uno di questi è già risultato positivo al coronavirus.

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