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  • Profughi a Schiavi: nasce a Roma un comitato civico e scatta la raccolta firme

    ROMA – Si prefigura la creazione di un comitato civico che si occupi della raccolta firme, a migliaia, da consegnare in Prefettura e in Comune nel tentativo di bloccare la realizzazione di un centro accoglienza profughi a Schiavi di Abruzzo. Parallelamente una cordata di imprenditori farà delle proposte alternative (apertura di una casa di riposo per anziani, ndr) al proprietario dell’immobile sul Monte Pizzuto, la struttura che dovrebbe ospitare il centro.

    Sono queste le due linee guida, unanimemente accettate, venute fuori dalla riunione degli schiavesi residenti a Roma che si è tenuta ieri sera, fino a tarda notte.

    Un centinaio di persone, tutti originarie di Schiavi, si sono incontrate in un noto locale della Capitale per fare il punto della situazione relativamente a quello che è diventato un vero e proprio “caso” profughi. La presenza di schiavesi a Roma è davvero consistente, si parla di diverse migliaia di unità tra nativi di Schiavi e discendenti. Ed è proprio quella romana la comunità di schiavesi più popolosa e più attiva, rispetto alle poche centinaia di residenti che ancora vivono in paese.

    10293714_10205132099175920_2524513766874595269_o«E’ stato sottolineato da tutti gli interventi, tanti, come la realtà del paese non sia per nulla idonea ad accogliere sessanta o settanta immigrati, sottolineando però che non si tratta di razzismo. – spiega uno degli imprenditori, originario di frazione Valloni, presente alla cena di lavoro – Alla base di tale convinzione comune vi sono le seguenti considerazioni: tali persone sarebbero come stoccate a 1200 metri di altitudine; il paese è caratterizzato dalla presenza massiccia di case disabitate e la popolazione residente è composta in maggioranza da persone molto anziane. Respingiamo le accuse di razzismo e infatti alcuni hanno messo in luce come Schiavi  possa, dati alla mano, essere considerato un modello di integrazione per famiglie extracomunitarie, annoverando il caso di Billy il fornaio e la sua famiglia, ad esempio, o le tante badanti rumene che curano gli anziani. IMG-20150121-WA0003All’unanimità dei presenti è stato deciso che, a breve, verrà costituito un comitato che porrà in essere ogni iniziativa utile».

    Più volte, nel corso dell’affollata riunione romana, è stata sottolineata l’assenza del primo cittadino, il sindaco Luciano Piluso, che presumibilmente dunque era stato invitato a partecipare vista la delicatezza del tema. Spiccava invece la presenza di Giordano Tredicine (nella foto accanto, ndr), consigliere comunale di Roma Capitale e vice coordinatore regionale del Lazio di Forza Italia.

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

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