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  • I profughi a scuola: «Non abbiate paura di toccarci, siamo esattamente come voi»

    SAN BUONO – “Quando ci incontrate non abbiate paura di toccarci: siamo esattamente come voi”. È questo il toccante messaggio che emerge forte e vibrante al termine del primo di una serie di incontri della Cooperativa Matrix con i ragazzi della Scuola Secondaria I grado di San Buono dell’ Istituto Omnicomprensivo “G. Spataro” di Gissi. L’obiettivo è quello di sensibilizzare, istruire e informare i più giovani su un argomento attuale e ben presente sul territorio Vastese: l’immigrazione e l’accoglienza. L’incontro introduttivo, ha spiegato i diversi stadi dell’accoglienza degli immigrati, con particolare riferimento al CAS presente proprio a San Buono; ha stimolato i ragazzi a riflettere e a confrontarsi con il tema dell’immigrazione, puntando sulla dimensione umana dei singoli immigrati. Un toccante filmato ha illustrato il percorso di integrazione e di rinascita intrapreso in Abruzzo da alcuni giovani africani dal 2015 ad oggi; ha evidenziato come, a dispetto di numerosi luoghi comuni, siano le generazioni adulte, e non le più anziane, a essere diffidenti verso le attività socialmente utili affidate agli immigrati in attesa di protezione internazionale. Il momento in assoluto più toccante, è stato rappresentato dalle testimonianze di due giovani ragazzi libici che hanno raccontato l’inferno di violenza che hanno dovuto attraversare prima di poter toccare il “paradiso” italiano, che hanno più volte ringraziato. Le parole crude, concrete e emotivamente cariche dei due ragazzi sono prepotentemente entrate nel cuore degli studenti di San Buono che hanno ascoltato in rispettoso silenzio e sentita partecipazione. Proprio tali parole hanno condotto l’incontro verso un momento di condivisione finale, in cui tutti, studenti, ragazzi, docenti e operatori del CAS, hanno unito le loro voci in un unico coro, per intonare un vero e proprio inno all’eguaglianza: “Credo negli esseri umani, che hanno il coraggio di essere umani”. Una mattinata, dunque, emotivamente importante e formativa che ricorda a tutti noi l’importanza della nostra umanità e della nostra apertura verso l’altro, un bel messaggio di solidarietà e integrazione che, a giudicare dalla reazione dei nostri ragazzi, non resterà di sicuro inascoltato.

    I docenti della Scuola Secondaria di 1 grado di San Buono

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