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  • Questa notte lancette avanti, torna l’ora legale

    Questa notte, alle ore 2:,appuntamento con l’ora legale. Si dorme un’ora in meno, ma in compenso avremo giornate più lunghe e pomeriggi luminosi. Dunque la notte tra sabato e domenica, alle 2, bisogna spostare le lancette degli orologi avanti di un’ora. Torneremo all’ora solare domenica 26 ottobre. Un’ora di sonno in meno e un’ora di luce in più: domenica il sole tramonterà «astronomicamente» attorno alle 18.30, ma gli orologi segneranno le 19.30.

    Per sette mesi, fino alla notte tra il 25 ed il 26 ottobre le lancette resteranno spostate di un ora in avanti con un risparmio di consumi di energia elettrica pari a 556,7 milioni di kilowattora. In termini di costi, secondo la stima di Terna il risparmio per il 2014 sarà di circa 92,6 milioni di euro. Dal 2004 al 2013 l’Italia ha risparmiato circa 6,6 miliardi di kilowattora, circa 950 milioni di euro di minor costo.

     

    «Falso problema»

    Se è un fatto accertato che l’ora legale comporta un notevole risparmio energetico, non tutti invece concordano sui presunti effetti che lo spostamento delle lancette può avere sulla salute. Una netta presa di posizione arriva da Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus. «L’ora legale è un falso problema per la salute – spiega -. La questione dell’adeguamento del nostro orologio biologico è infatti meno complessa e negativa di quanto si voglia far credere. La variazione di un’ora è quasi impercettibile per il nostro corpo: viene assimilata in brevissimo tempo e annullata dalla quotidianità». Al contrario, aggiunge, «non viene invece sottolineata l’esistenza di una più grave e generale mancata presa di coscienza della rilevanza sociale e sanitaria dei disturbi del sonno, in particolare dell’OSAS (sindrome delle apnee ostruttive in sonno), che costituiscono un considerevole capitolo di spesa e che sono anche alla base dei micidiali colpi di sonno al volante».

    «Bambini, tutti fuori!»

    Discorso un po’ diverso per i bambini, più suscettibili ai cambiamenti, che nel weekend potrebbero mostrare sonnolenza, malumori e irritabilità. «Ma quest’anno un aiuto arrivo dal clima: mite e con previsioni clementi – spiega Italo Farnetani, pediatra di Milano -. Se si sfrutteranno le giornate del fine settimana per stare all’aperto l’adattamento durerà meno del solito, 3-4 giorni contro la settimana necessaria solitamente». Per Farnetani, l’ora legale andrebbe adottata per tutto l’anno, per avere un’ora di luce in più nelle giornate invernali, preziosa per i bambini che potrebbero trascorrere più di tempo all’aperto.

    www.corriere.it

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