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  • Il reparto dialisi di Agnone accorpato a Isernia, i pazienti: «Pronti allo sciopero della dialisi»

    Il reparto dialisi di Agnone accorpato a Isernia, i pazienti: «Pronti allo sciopero della dialisi».

    Un eclatante e pericoloso sciopero della dialisi, questa è l’azione di protesta estrema ideata dai pazienti del reparto dialisi dell’ospedale di Agnone. Ed è quanto si legge in una lettera che gli stessi pazienti di Abruzzo e Molise hanno indirizzato ai commissari alla sanità molisana, al governatore Toma, ai vertici dell’Asrem e ai sindaci dei Comuni interessati. Pare tra l’altro che nonostante i toni perentori della lettera, dalle varie autorità in indirizzo non ci sia stata risposta alcuna. Per la serie la dialisi è un problema dei dializzati, arrangiatevi. «Tre mesi fa noi dializzati abbiamo inviato una lettera all’Asrem chiedendo la risoluzione di alcuni problemi risolvibili ed assicurazioni.L’Asrem, che tiene al bene dei pazienti e dei servizi, non si è degnata nemmeno di una riga di risposta perché ed è la verità, non contiamo nulla è se moriamo è meglio» spiegano infatti i pazienti del “Caracciolo”.

    Di seguito pubblichiamo il testo della lettera siglata dai pazienti del reparto dialisi di Agnone.

    «Con grande rammarico e dispiacere, siamo venuti a conoscenza che a breve, data la carenza di organico medico nefrologico che si verificherà da giugno 2020, con il pensionamento del primario, Dott. Brigante, e quello previsto dei Nefrologi di Isernia, si verrà a creare una situazione emergenziale per l’intera rete dialitica regionale, annunciata da lettera all’Asrem del nostro primario, che suggerisce l’accorpamento ad Isernia dei centri di Venafro ed Agnone e di Larino a Termoli, onde poter garantire il servizio almeno in questi tre centri. Inoltre, sembra emergere la volontà dell’unico nostro nefrologo, il Dott. Ettore Mastrangelo, di voler optare per il trasferimento alla Sede di Isernia, in quanto, a suo dire, non se la sente più di svolgere da solo questo servizio ad Agnone, senza possibilità di assentarsi, prendersi liberamente un giorno libero, senza possibilità di partecipare a congressi o corsi di aggiornamento. Rispettando la sua decisione, in quanto in questi giorni il clima di tensione nel nostro centro dialisi si taglia con il coltello, creando in noi pazienti agitazione, tensione e allarmi ricorrenti, sentendoci addosso tutta la precarietà insieme al personale della nostra posizione, prima di intraprendere azioni decise e perentorie, compreso anche lo sciopero della dialisi, rispettosamente chiediamo alle S.V. Illustrissime di garantirci certezze con atti concreti, immediati e tangibili, che ci rassicurino sul futuro di poter garantire ancora ad Agnone il trattamento emodialitico.
    Precisiamo che il nostro è un centro in Area riconosciuta Particolarmente Disagiata, difficile da raggiungere in inverno per avverse condizioni meteo e strade in gran parte dissestate, con episodi di cui le cronache di stampa di questi mesi sono piene. Attualmente siamo rimasti in 13, dopo le morti in questi 2 anni di 6 nostri compagni, alcune forse evitabili, di cui 2 pazienti abruzzesi, e con previsione di ingresso a breve di altri 2 compagni, abruzzesi; questo relativamente all’inverno, mentre nel periodo estivo diventiamo 20, con l’accoglienza per più mesi di 7 pazienti che fanno richiesta di poter tornare per le vacanze nella loro terra extraregionali e regionali. (in previsione vi sono n. 2 pazienti da Roma, originari di Villacanale, n. 1 paziente dalla Lombardia, n. 1 paziente dalla Repubblica Federale Tedesca, n. 1 paziente ASREM da Campobasso, sicuri e n.2 pazienti dalla Liguria, probabili, con mobilità extraregionale a vantaggio Regione Molise), Inoltre, finalmente, dopo tante battaglie, è stato realizzato un Centro Dialisi efficiente, efficace, adeguato e sicuro da un ultimo investimento ASREM, che sarebbe un vero peccato chiudere e non utilizzare.
    La chiusura del nostro Centro porterà disagi incalcolabili per i residenti in questa Area: precisiamo essere n. 2 residenti a Belmonte, n. 1 residente a Sant’Angelo del Pesco, n. 3 residenti in Contrada Montagna ad Agnone, n. 2 residenti ad Agnone Centro, n. 2 residenti a Poggio Sannita, di cui uno solo in paese, l’altro in contrada Castel di Croce, 1 residente a Castiglione Messer Marino, 1 residente a Borrello, 1 residente a Rosello. Raggiungere il Centro di Isernia rappresenta già adesso un viaggio della speranza, basta immaginare quello che è successo nel dicembre 2016, dal 27 al 29 dicembre, in cui una nostra collega è morta sull’automezzo che la riportava a Montazzoli alle ore 21, per arresto cardiaco, dopo una peripezia iniziata alle ore 11 dello stesso giorno per raggiungere il centro di Isernia dove dializzare.
    Così, prima che qualunque ipotesi si concretizzi, noi chiediamo che nel riconsiderare la Rete Dialitica il nostro centro, ogni non indicato, sia indicato inserito in detta rete come dipendente direttamente dall’UOC di Campobasso, e anche a rotazione, ci sia assicurato un turno giornaliero di ambulatorio dialitico maggiorando l’organico medico nefrologico come pianta organica dell’UO di Campobasso, considerando che il personale infermieristico, di n. 4 unità, è sufficiente a garantire la funzionalità del Centro.
    In periodo invernale ed estivo sarebbe importante garantire la pronta disponibilità notturna e festiva, se deve rimanere ad Agnone un presidio per acuti, e non nelle modalità odierne, dipendenti dall’organizzazione del luglio 2017, quando sono state cancellate le pronte disponibilità notturne infermieristiche e mediche per garantirle solo dalle ore 8 alle ore 20 dei festivi e quelle mediche anche alternativamente la mattina o il pomeriggio senza infermiere in pronta disponibilità: un assurdo compensato dall’indicazione, per noi non legale, che nelle altre ore la pronta disponibilità era garantita dal centro di Isernia, distante oltre 50 Km. da Agnone. Ci sono stati casi in pronto soccorso di acuti che non è stato possibile trattare in loco perché non esisteva pronta disponibilità infermieristica coincidente con pronta disponibilità medica : le stesse devono coincidere, e qualora la pronta disponibilità debba essere assicurata dal Centro di Isernia, il trattamento debba avvenire in loco ad Agnone, non costringendo il paziente in pronto soccorso ad altro estenuante viaggio. In alcuni casi, vi è stato l’exitus del paziente.
    Ma soprattutto vogliamo garanzie che tutta la rete dialitica esistente in Regione sia preservata assumendo un numero di medici nefrologi adeguato a garantire tutti i centri esistenti: c’è un anno di tempo, sarebbe da sciocchi temporeggiare e mandare in crisi un servizio vitale per l’intera Regione e per molti pazienti in periferia, rendendo loro la vita impossibile, già oggi difficile.
    Non siamo inoltre contenti dell’organizzazione attuale del nostro Centro Dialisi, che non ci dà, ripetiamo, le tutele necessarie soprattutto nelle ore notturne e parzialmente in quelle festive, perché gestito con pronte disponibilità mal organizzate.
    Inoltre, stiamo qui a lamentarci perché da anni è stato chiuso un ambulatorio di nefrologia, che a nostro giudizio potrebbe essere tranquillamente aperto almeno una volta a settimana per almeno due ore organizzando meglio il personale esistente in loco con la dotazione organica attuale.
    Inoltre, vorremmo conoscere il motivo del perché le analisi cliniche di routine, che negli altri centri dialisi della Regione vengono effettuate mensilmente, onde correggere tempestivamente le terapie farmacologiche relative alla nostra o nostre patologie per ridurre al minimo gli scompensi, nel nostro centro vengono effettuate una volta ogni due mesi.
    Altro problema grave, su cui vorremo che l’ASREM dia le sue indicazioni, è quella delle impegnative per le prestazioni dialitiche: pur sapendo, come ci è stato detto, che il nostro è un ambulatorio dialitico, e siccome è tale, le prestazioni, secondo il nefrologo titolare devono essere certificate dal medico di base, è pur vero che le stesse vengono attestate sul foglio dal nefrologo e il medico di base deve copiare le stesse sull’impegnativa: alcuni medici di base spesso ingaggiano con noi pazienti polemiche per questo, perché, a loro modo di vedere le cose, non hanno effettiva contezza se le prestazioni attestate siano reali o gonfiate, e chiedono che sia il nefrologo ad attestarle direttamente, assumendosi la responsabilità. Negli altri centri sappiamo che sono direttamente i nefrologi ad attestarle, evitando ai pazienti un inutile passaggio burocratico, e code lunghe di ore presso gli ambulatori. A noi, personalmente, ci sembra strano che prima si dica che la Dialisi sia un servizio ospedaliero (sicuramente lo è per gli acuti e i ricoverati) quando conviene, e poi quando non conviene si dica che è un servizio ambulatoriale. Se è possibile, si chiarisca tale questione.
    Un ultimo problema riguarda i parcheggi nell’Ospedale di Area Disagiata di Agnone. Essi sono parcheggi generici per disabili, ma noi spesso non abbiamo il contrassegno per disabili, pur essendo soggetti a limitazioni anche gravi di deambulazione dopo la dialisi, in quanto, secondo le normative vigenti, non ricorrerebbero i requisiti di cui all’art.4 del D.L. 9 febbraio 2012 art. 5. Per questo motivo chiediamo siano creati posti specifici per noi con un attestazione formale rilasciataci dalla Direzione Sanitaria che ci autorizzi a parcheggiare in tali spazi. Inoltre, oppure, sarebbe il caso, concordando ciò tra ASREM ed INPS, rilasciarci certificazione apposita per avere il contrassegno per la sosta per disabili.
    Vogliamo da tutte le SS. LL. impegni precisi e concreti in materia, verificabili con atti e provvedimenti tangibili, come quelli posti in essere per realizzare la nuova struttura, di cui siamo grati, ma adesso vogliamo certezza che il nostro Centro Dialisi possa continuare a funzionare senza crearci continui allarmi, apprensioni, e senso di smarrimento, di paura e di precarietà, nonostante le decisioni dei singoli medici».

     

     

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