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  • Rischio valanghe, Mercante: «Assurdo che l’Abruzzo non faccia parte dell’Aineva»

    Rischio valanghe, Mercante M5S: “Assurdo che l’Abruzzo non faccia parte dell’Aineva”.

    “Indispensabile per l’Abruzzo far parte dell’Aineva, l’associazione interregionale che si occupa delle problematiche legate alla neve ed alle valanghe”. È quanto chiesto dal Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, attraverso una risoluzione depositata in queste ore in Regione.
    “Le vicende drammatiche di questi ultimi giorni – ha spiegato Mercante – Search and rescue operations at Rigopiano hotel continuedimostrano come l’Abruzzo, purtroppo, sulla prevenzione sia sempre indietro rispetto alle altre Regioni d’Italia ed il fatto che non figuri tra gli enti aderenti all’Aineva ne è l’ennesima dimostrazione. Come ricordato dagli esperti il rischio valanghe sull’Appennino è stato per anni sottovalutato poiché si riteneva che le basse altitudini, dove era minore l’accumulo di neve, e le condizioni climatiche diverse da quelle della cinta Alpina diminuissero fortemente il fattore di rischio. In realtà il pericolo, da noi, è analogo rispetto a quello delle Regioni del Nord visto che nelle nostre montagne esistono pendii con inclinazioni superiori ai 26 gradi. E non è, di certo, un caso che le Marche, regione con noi confinante, faccia parte di tale associazione.
    Nel caso di valanghe, infatti – ha continuato Mercante – la prevenzione diventa essenziale ed un monitoraggio rapido ed efficace, unitamente alla elevata professionalità ed esperienza del personale, sono requisiti essenziali per evitare i rischi e ridurre i danni. Mi sembra, invece, che di fronte al maltempo ed agli episodi drammatici di questi ultimi giorni la nostra Regione si sia trovata piuttosto impreparata e lenta nell’affrontare le situazioni di pericolo.
    Se è vero – ha concluso Mercante – che con le calamità naturali ed il maltempo siamo costretti necessariamente a fare i conti, è pur vero che, molto spesso, le conseguenze disastrose che ne derivano sono più frutto dell’incuria e dell’inerzia dell’uomo che non degli eventi naturali veri e propri. Anche in questo caso, quindi, come ho evidenziato per il lago di Campostosto, una corretta attività di prevenzione può consentire di evitare che si verifichino altre tragedie”.

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