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  • Riunificazione Abruzzo e Molise, la proposta ai due governatori

    Riunificazione Abruzzo e Molise: la proposta ai due governatori Luciano D’Alfonso e Paolo Frattura, ma anche ai sindaci di Castiglione Messer Marino, Emilio Di Lizia, e di Agnone, Michele Carosella, arriva da Fabio Mucilli (nella foto in basso, ndr). Mediante la seguente lettera aperta che volentieri pubblichiamo:

    Al SINDACO

    di CASTIGLIONE MESSER MARINO (Chieti – Abruzzo)
    Emilio Di Lizia

    Al SINDACO
    di AGNONE (Isernia – Molise)
    Michele Carosella

    Ai CONSIGLIERI COMUNALI
    di CASTIGLIONE MESSER MARINO (Chieti – Abruzzo)
    Giulio Petta
    Enzo Fangio
    Emiliano Franceschelli
    Gianluca Colacillo
    Loredana Zaccardi
    Paolo Donatelli

    Ai CONSIGLIERI COMUNALI
    di AGNONE (Isernia – Molise)
    Giuseppe Attademo
    Maurizio Cacciavillani
    Marco Mendozzi
    Placido Cacciavillani
    Daniele Saia
    Francesco Abbruzzese
    Caterina Cerroni
    Gelsomino De Vita
    Carmine Antonio Scampamorte
    Gaetano Mastronardi
    Lorenzo Marcovecchio
    Francesca Tagliamonte

    e, per opportuna e doverosa conoscenza,

    Al PRESIDENTE DELLA REGIONE ABRUZZO
    Luciano D’Alfonso

    Al PRESIDENTE DELLA REGIONE MOLISE
    Paolo di Laura Frattura

    Oggetto: Proposta di avvio del procedimento previsto dall’art. 132 della Costituzione per la costituzione di un’unica regione “Abruzzi e Molise” mediante l’aggregazione delle attuali regioni Abruzzo e Molise.

    Potrebbe apparire una provocazione (ed in senso etimologico in qualche modo lo è), eppure la presente proposta-invito è mossa da una riflessione (che regge con il passare degli anni e anzi, per quanto mi riguarda, si rafforza col tempo) e da una considerazione di metodo.
    La riflessione si potrebbe riassumere, in estrema sintesi, nel modo seguente: bene avevano fatto i Costituenti ad istituire un’unica Regione denominata “Abruzzi e Molise”. Si trattava di una scelta moderna ed anticipatrice, che andava (a guardarla con l’occhio di oggi) ben oltre le stesse intenzioni di chi a suo tempo l’aveva operata; infatti, non di un’aggregazione del Molise all’Abruzzo si trattava (come paventava, nei lavori di commissione dell’Assemblea Costituente, chi si batteva per l’istituzione di una Regione Molise distinta dall’Abruzzo), bensì dell’istituzione di una Regione che, pur esplicitando fin dalla denominazione (quindi, non negando in alcun modo) un’identità plurale, individuava una dimensione territoriale adeguata per rispondere ai criteri ispiratori dell’istituzione regionale. mucilli arch
    La considerazione di metodo, invece, è che i Costituenti hanno definito con estrema chiarezza il procedimento per la fusione di Regioni, attribuendo la funzione d’iniziativa ai Consigli comunali e lasciando alle popolazioni interessate la facoltà di scelta. L’art. 132 della Costituzione, infatti, recita: “Si può con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione di abitanti, quando ne facciano richiesta tanti consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse”.
    Proprio in questo senso, il 4 agosto 1996 il Consiglio comunale di Castiglione Messer Marino approvò a larga maggioranza una risoluzione nella quale deliberava di “promuovere l’organizzazione di una conferenza-dibattito da tenersi a Castiglione Messer Marino (…) al fine di valutare l’opportunità di iniziare il procedimento previsto dall’art. 132 della Costituzione della Repubblica italiana, così come specificato nel Titolo III della Legge n. 352 del 25 maggio 1970, per la costituzione di un’unica Regione attraverso la fusione delle attuali Regioni Abruzzo e Molise” e di “invitare a tal proposito le personalità delle istituzioni, dell’economia, della cultura, abruzzesi e molisane, a fornire il loro contributo di conoscenza, di riflessione, di proposta e di valutazione”.
    Probabilmente i tempi non erano ancora maturi (o forse mancarono semplicemente la forza e la capacità organizzativa): in ogni caso, non si riuscì a ripetere la felice esperienza dell’anno precedente quando, con la Conferenza di Settembre “Le città e il deserto”, era stato posto all’attenzione della politica regionale il tema della riorganizzazione istituzionale a livello locale, attraverso le Unioni di Comuni.
    Oggi forse le condizioni sono diverse e, soprattutto, sembra emergere da più parti la consapevolezza che la riorganizzazione istituzionale di livello regionale costituisca una delle condizioni per affrontare in modo efficace le sfide globali ed inserirsi a pieno titolo nelle strategie di livello europeo.
    La proposta-invito è allora nel senso che i Consigli comunali di Agnone e di Castiglione Messer Marino (due comuni contermini, di “confine”) costituiscano un primo nucleo “sovraregionale” per l’avvio del procedimento previsto dalla Costituzione per la fusione delle Regioni, attraverso l’organizzazione di una conferenza-dibattito che coinvolga le istituzioni locali, le università abruzzesi e molisane, il mondo dell’economia, e da lì promuovere, attraverso le prime due deliberazioni consiliari (a cui far seguire nei successivi novanta giorni le deliberazioni da parte di tanti consigli comunali che rappresentino un terzo delle popolazioni interessate), la richiesta di referendum per consentire alle popolazioni abruzzesi e molisane la facoltà di scegliere se tornare alla Regione “Abruzzi e Molise”, come nell’originaria formulazione della Costituzione, mediante la fusione delle attuali Regione Abruzzo e Molise o se, al contrario, lasciare le cose così come sono oggi.
    Ovviamente da parte di chi scrive c’è non solo l’auspicio che la proposta-invito venga accolta, ma la disponibilità a discuterne ed approfondire insieme, così da valutare le modalità più opportune per portare avanti tale percorso, che sarà sicuramente lungo e faticoso, ma in qualche modo ineludibile se si vuole essere al passo con i tempi e guardare oltre le situazioni contingenti.

    Cordialmente. Fabio Mucilli

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