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  • Rsa lager di Montaquila, interrogazione al ministro Lorenzin

    Casa di cura come lager, il caso di Montaquila finisce in Parlamento.

    L’onorevole Maria Amato (Pd) è cofirmataria di una interrogazione presentata dal Pd in commissione Sanità, prima firmataria Elena Carnevali diretta al Ministro della Salute, sui terribili fatti che sarebbero avvenuti nella casa di cura di Montaquila.

    «Pur sapendo che non influisce sul dolore di chi ha visto calpestata la dignità dei propri cari, – commenta l’onorevole Amato (a sinistra nella foto in alto, ndr), che è medico prima di essere parlamentare – riteniamo di dover contribuire ad alzare l’attenzione delle istituzioni rispetto questi fatti vergognosi ed indegni. La cura e il rispetto della fragilità sono indicatori di un paese civile». Foto0020 - Copia_1 (1)

    Di seguito il testo della interrogazione:


    Al Ministro della salute – per sapere, premesso che: 

    secondo quanto riportato dai principali organi di informazione, i Carabinieri dei NAS di Campobasso, Napoli, Bari, Salerno e Foggia con i colleghi dell’Arma territoriale, nelle province di Isernia e Campobasso, facendo irruzione nella  Residenza Sociale Assistenziale per anziani e malati psichiatrici, Villa Flora di Montaquila, hanno eseguito 13 arresti domiciliari a carico di un medico titolare e di infermieri e operatori socio-sanitari per maltrattamenti, sequestro di persona, lesioni, percosse ed abbandono di persone incapaci;

     
    l’operazione è scattata dopo un’approfondita indagine e giorni di riprese effettuate con telecamere nascoste nella struttura, con le quali sono state registrate immagini di pazienti legati ai letti o trascinati per terra o, ancora, abbandonati nella sporcizia, spesso umiliati e trascinati con la forza contro la loro volontà, costretti a dormire direttamente sui materassi oppure sopra sacchi neri di nylon usati a mo’ di protezione per le incontinenze. Vestiti gettati a terra, lenzuola sporche e piene di feci, scarsa igiene e comportamenti autoritari da parte del personale impiegato per fornire ausilio alle persone ospiti e bisognose di aiuto. Dalle prime dichiarazioni del procuratore capo di Isernia, inoltre, si apprende che nella struttura non veniva rispettato il minimo riguardo per la dignità dei pazienti e, ad esempio, era prassi ordinaria la più totale  promiscuità tra maschi e femmine che venivano lavati nello stesso bagno e asciugati con le lenzuola sporche; Foto0070_1

    le indagini delle forze dell’ordine sulla struttura, in cui sono stati ospitati dai 150 ai 180 pazienti per una retta mensile di 1.200 euro, sono partite a seguito della segnalazione dei familiari di un paziente che presentava insoliti segni di traumi sul corpo;  

    tale ultimo e gravissimo episodio di maltrattamenti nei confronti di persone anziane e disabili riporta alla memoria gli analoghi fatti che si registrarono nel giugno scorso negli “Istituti Polesiani” di Ficarolo, un piccolo comune di Rovigo, o a quanto avvenne nel dicembre 2013 nella casa di riposo di Castel Volturno, in provincia di Caserta;  

    la preoccupante recrudescenza di episodi di tale gravità, se, da una parte, potrebbe rappresentare il segnale di un’accresciuta sensibilità e attenzione degli inquirenti e dell’opinione pubblica sul tema del rispetto dei diritti dei malati, dall’altra, apre seri interrogativi sulla qualità dell’assistenza sanitaria in tali particolari strutture e sulla capacità del sistema sanitario e socio-sanitario nazionale di prevenire comportamenti e condizioni inaccettabili per il rispetto della dignità dei pazienti -:

    CHIEDE
    quali siano gli elementi a disposizione del Ministero interrogato relativamente alle condizioni di assistenza e cura dei ricoverati presso la Residenza Sociale Assistenziale per anziani e malati psichiatrici, Villa Flora di Montaquila;
     

    quali urgenti iniziative intenda assumere, d’intesa con le regioni, per garantire una attenta e puntuale verifica preventiva circa le reali condizioni in cui è assicurata l’assistenza e la cura delle persone anziane e con disabilità presso le strutture sanitarie e di ricovero dedicate a tali particolari categorie di pazienti, in coerenza con l’obiettivo dell’umanizzazione delle cure, di cui all’articolo 4, del nuovo Patto per la salute per gli anni 2014-2016.

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