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  • Sale operatorie ancora chiuse, Sciullo: «Lavori urgenti, ma dopo oltre 15 giorni non sono ancora partiti»

    Nel novembre del 2010, vennero a prendere le culle, si concretizzarono cosi le “chiacchiere” inascoltate e gli allarmismi lanciati. Prendemmo coscienza che ad Agnone non si poteva più nascere!
    Successivamente alcuni professionisti decisero di lasciarci (scelta legittima, ognuno è artefice del proprio destino… anche se in qualche modo influenza la vita di molti!).
    Tra il 2013 e il 2014 il reparto di ginecologia, viene completamente depredato del personale presente.
    Ad oggi infatti resta un ambulatorio in alcuni giorni della settimana!
    All’inizio del 2014 perdiamo il pediatra ospedaliero! Continuavano a ripeterci che non era possibile reperirli! Cosi ci troviamo a non avere assistenza pediatrica nei giorni prefestivi, festivi e nelle ore notturne, momenti in cui è spesso difficile reperire un qualsiasi professionista anche privato!
    Tutti questi atti vengono effettuati senza minimamente preoccuparsi di garantire una qualche urgenza!
    Senza contare che, sempre in questo lasso di tempo, si è completamente depotenziato il laboratori analisi, servizio che è un’eccellenza nella regione, con contatti anche esteri nel campo dell’immunologia!
    La radiologia in questi anni non garantisce nella seconda metà del mese la reperibilità notturna!
    A questo va aggiunto che l’unico ortopedico presente nell’ospedale, viene trasferito.
    Fatto il punto della situazione
    La chicca del 2015 è la chiusura improvvisa, delle sale operatorie per lavori urgenti e non procrastinabili. Con grave disagio per malati e famigliari.
    Lavori tanto urgenti che dopo 15 giorni dalla sospensione improvvisa dell’attività operatoria non sono ancora iniziati!!!
    Visto quanto successo fino ad oggi sorgono spontanee alcune domande:
    Non sarà che il tanto promesso ospedale di area disagiata viene inteso come un poliambulatorio?
    Non sarà che pensando che viviamo in un area montana ci credono dei poveri fessi incapaci (io per prima!) di salvaguardare il nostro diritto alla salute?
    A voi la parola.

    Enrica Sciullo

    Il cittadino c’è

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