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  • Segreteria Giovani Dem, Enrico Letta accelera sul nome di Caterina Cerroni

    Dopo Debora Serracchiani e Simona Malpezzi alla guida dei gruppi parlamentari del Pd, l’arrivo del nuovo segretario Enrico Letta potrebbe portare una donna anche al vertice dei Giovani democratici. L’identikit è presto che fatto e vede l’agnonese Caterina Cerroni, già consigliere comunale a Palazzo San Francesco e oltre 34mila preferenze alle Europee del 2019 nella circoscrizione Italia Meridionale. A scanso di equivoci va detto che l’organizzazione giovanile del Pd, nata nel 2008, è un soggetto a parte, con propri iscritti, più di 30mila, tutti under 30, e un proprio congresso, quindi non spetta a Letta decidere chi deve guidarla. Il suo arrivo al Nazareno tuttavia potrebbe sbloccare una situazione congelata dall’agosto dello scorso anno, da quando cioè la Commissione Nazionale di Garanzia dei Giovani Democratici ha messo in stand by il congresso non riconoscendo la vittoria a Caterina Cerroni.

    Cerroni con l’ex ministro del Su, Provenzano durante una visita in Molise

    Ventinove anni, laureata in Economia, giornalista pubblicita, Cerroni sarebbe stata la prima donna segretaria dei giovani. La sua vittoria fu contestata dall’altro candidato, Raffaele Marras, ex segretario regionale toscano, vicino all’ala zingarettiana del Pd. Nel pieno dell’estate post lockdown, il 10 agosto, lontano dai riflettori, le cose andarono così.

    Cerroni rivendicò per prima la vittoria scrivendo su facebook: “Si chiudono stasera i congressi di circolo dei Giovani Democratici. Dai dati raccolti in questi mesi la mozione che ho l’onore di guidare raggiunge tra i 113 e i 118 delegati su 221, nelle prossime ore si accerteranno i numeri con più precisione, ma abbiamo vinto! È un’emozione che attraversa l’impegno di migliaia di noi, che conquista la maggioranza dei voti validi in gran parte delle regioni italiane: Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia e Veneto. Che porta la Scuola della disobbedienza anche nei luoghi più complicati come Lazio, Sicilia e Toscana”. Le parole della giovane molisana furono commentate subito con entusiasmo da alcuni big del partito. Da Livia Turco a Lia Quartapelle a Maurizio Martina si congratularono con la prima donna alla guida dei Giovani Dem.

    La reazione di Marras non si fece attendere: “La matematica non è un’opinione: abbiamo vinto! È tutto incredibile. Da ore esponenti di primo piano del Partito, agenzie stampa e redazioni ricevono dal Comitato Cerroni la notizia inesistente della vittoria di Caterina. Non solo dai dati in nostro possesso, ma anche da quelli arrivati e in corso di invio alla Commissione di garanzia nazionale, la vittoria della nostra mozione si attesta su un margine che raggiunge gli 11 delegati”. Marras parlò di una sua vittoria nonostante le “spregiudicate operazioni di compravendita che hanno segnato gli ultimi giorni di campagna congressuale”.

    Le poche testate che seguivano l’assise dei giovani parlarono di “giallo”, di “congresso disastroso”. Riferirono dello zampino dei vertici del Pd nello stop alla vittoria di Cerroni. La commissione di garanzia, guidata da Caterina Conti, dichiarò di non essere in grado di attestare alcun risultato ufficiale. Congresso congelato dunque, in attesa delle verifiche della commissione.

    Passato il caos e il veleno dei giorni successivi alla chiusura del congresso senza vincitore, le due mozioni hanno lavorato per mesi a un accordo che alla fine è arrivato: è prevalsa la soluzione unitaria, quella del vincono tutti, Cerroni e Marras saranno entrambi alla guida dei Giovani democratici in quello che viene definito un “consolato”, una specie di “duunvirato”. Una soluzione che, a sentire fonti vicine a entrambe le mozioni, non convince fino in fondo nessuno ma sembra l’unica praticabile.

    Ma proprio quando si era a un passo dalla proclamazione dei due segretari, è arrivato il cambio di vertici al Pd. E la soluzione della guida duale non sembra convincere nemmeno Letta che, quando si è visto arrivare l’invito all’assemblea nazionale dei giovani fissata per il 5 aprile convocata per suggellare l’intesa, ha incaricato il suo braccio destro Marco Meloni di chiedere ai giovani dem di “sospendere” l’appuntamento in attesa di un incontro con il segretario che si dovrebbe tenere entro la prossima settimana.

    I giovani dem hanno accettato di posticipare l’assemblea, probabilmente al weekend del 10-11 aprile. E già questo basta a indebolire l’accordo sul consolato Cerroni-Marras. Letta con ogni probabilità chiederà un ripensamento dell’intesa, il che potrebbe aprire la strada alla soluzione Cerroni segretaria, Marras presidente.

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