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  • Selecontrollo cinghiali, lo stop dell’Atc

    Il comitato di gestione dell’ATC Chietino-Lancianese ha deciso di interrompere le attività finalizzate al selecontrollo del cinghiale. Avvistamenti e censimenti sospesi per non meglio precisate motivazioni

    Prima battuta d’arresto, dunque, per l’operazione lanciata dalla Provincia di Chieti, in stretta collaborazione con gli Ambiti territoriali di caccia, finalizzata a ridurre i danni causati dagli ungulati alle colture agricole.

    In attesa di prendere visione del verbale della seduta di lunedì scorso, durante la quale è stata assunta a maggioranza la singolare decisione, abbiamo sentito il parere di Vincenzo Larizza, presidente provinciale della Federcaccia.

    «Si tratta, evidentemente, di una decisione illegittima, un abuso, – dichiara l’avvocato Larizza – che cozza con quanto deciso in precedenza, lo scorso 17 febbraio, quando lo stesso Atc ha recepito e approvato il protocollo d’intesa operativo stilato dalla Provincia di Chieti. La seduta di lunedì 19 maggio avrebbe dovuto solo essere finalizzata a prendere decisioni operative, pratiche, su come effettuare il selecontrollo previsto per giugno. Invece il comitato di gestione ha rimesso in discussione l’intera operazione di selecontrollo, ma senza averne la possibilità. Ha prevalso la logica della tessera, cioè la politica e non la gestione venatoria. Attorno all’operazione selecontrollo si era creata una aspettativa giuridica di interesse legittimo, dunque l’Atc, che è un ente pubblico, con questa assurda decisione, si espone anche ad eventuali azioni risarcitorie».

    Il recente voto del comitato di gestione è già sotto la lente dei giuristi, perché evidentemente espresso in violazione delle norme cui devono ispirarsi tutti gli atti amministrativi. Sono forse sopravvenuti, rispetto a quando pattuito con la Provincia a febbraio, motivi di pubblico interesse o sono avvenuti mutamenti della situazione di fatto, ad esempio una improvvisa scomparsa dei cinghiali dal territorio del Chietino? Qual è la motivazione di questo clamoroso e illogico dietrofront?

    «I rappresentanti della Federcaccia hanno votato per il proseguimento delle operazioni propedeutiche al selecontrollo, – continua il presidente Larizza – invece hanno votato “no” i designati dalla Provincia, un fatto privo di ogni logica, e addirittura alcuni rappresentanti delle associazioni agricole, le più danneggiate dalla presenza degli ungulati».

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

     

     

     

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