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  • Sit-in pro ‘Caracciolo’, don Francesco Martino: “Bruno Pallotta morto per difendere i propri diritti. Ragazzi non mollate”

    AGNONE. Un sit in di protesta, l’ennesimo, per gridare la propria rabbia e il dissenso nei confronti di chi vorrebbe azzerare la sanità pubblica nelle aree interne. E’ quello organizzato dal circolo culturale ‘San Pio’ nella giornata di ieri che ha visto la partecipazione di centinaia di studenti, anziani e gente comune riunirsi davanti l’ingresso dell’ospedale San Francesco Caracciolo. A prendere parte all’iniziativa anche i sindaci di Agnone, Capracotta e Belmonte del Sannio, nonché il consigliere regionale, Andrea Greco. “Giù le mani dai nostri diritti” e il più classico “L’ospedale non si tocca” i due striscioni esposti dai manifestanti che prima di raggiungere lo storico presidio ospedaliero hanno sfilato lungo il corso principale sorvegliati a vista dagli uomini dei Carabinieri e della Digos di Isernia. Cori, tamburi, fumogeni e un tricolore per ribadire, se ce ne fosse ancora bisogno, l’impellente necessità di mantenere e potenziare un’offerta sanitaria che vive ore di ansia in attesa dell’incontro romano tra il governatore Donato Toma e i commissari alla Sanità regionale con il ministro alla Salute, Roberto Speranza in programma per oggi (21 novembre). “Se i commissari alla Sanità regionale, voluti anche dal M5s, continuano nel percorrere strade adottate dalla vecchia politica con tagli alle strutture pubbliche per favorire il privato-convenzionato, ebbene siamo pronti a rimandarli a casa a partire da domani mattina. E’ quello che ho detto al vice ministro alla Sanità, Sileri incontrato qualche giorno fa a Roma – ha evidenziato Greco -. Siamo pronti ad impugnare qualsiasi provvedimento che non tuteli ospedali come quello di Agnone fino ad arrivare all’ultimo grado di giudizio e se sarà necessario ci rivolgeremo alla Corte europea per i diritti dell’uomo. Nel frattempo vi annuncio – ha proseguito l’esponete dei 5 Stelle – che i consiglieri regionali dell’Abruzzo, nei giorni scorsi, hanno depositato un preciso atto di indirizzo al presidente Marco Marsilio a tutela del Caracciolo”. Tra battimani e slogan ad intervenire pure don Francesco Martino, l’ormai prete scomodo ai potenti che da anni porta avanti la battaglia pro Caracciolo. Bruno Pallotta è morto per difendere i propri diritti – ha esordito don Francesco Martino citando l’ultimo caso di cronaca verificatosi in alto Molise –. Quanto accaduto negli ultimi dieci anni, è incredibile. Per questo dico fate bene a scendere in strada per far valere democraticamente quanto vi spetta perché voi – ha aggiunto il ‘don’ rivolgendosi ai ragazzi – rappresentate  il futuro di questa terra così martoriata che tuttavia deve continuare a lottare e non arrendersi davanti a chi vorrebbe farla scomparire”.  Ad ascoltarlo con attenzione anche Gaetano Del Coiro, 84 anni  che non è voluto mancare all’appuntamento. “Malgrado gli acciacchi fisici, non mollo e invito questi ragazzi a fare la stessa cosa” ammette sorridendo. Dello stesso avviso la signora Maria Grazia Bartolomeo che ad un orecchio ci sussurra: “Io e mio marito Bruno vivevamo in America e se siamo tornati ad Agnone è anche  perché sapevamo che c’era un ospedale funzionante”.  “Si parla tanto di aree interne, di incentivi per chi desidera venire a viverci salvo poi tagliare servizi vitali. E’ un discorso che non regge – rimarca il primo cittadino Lorenzo Marcovecchio che al tempo stesso sottolinea – siamo pienamente consapevoli che questo ospedale non potrà mai tornare quello di venti, trenta anni fa, ma contestualmente dobbiamo avere garantito quanto ci è dovuto in particolare per quanto concerne l’emergenza – urgenza, i servizi territoriali e cure ad anziani e neonati”. Nel frattempo a chi sostiene che la panacea di tutti i mali potrebbe essere l’istituzione dell’elisoccorso, Candido Paglione, primo cittadino di Capracotta, paese simbolo della montagna molisana, replica sarcasticamente. “Invitiamo questi ben pensanti a venire a trovarci nei lunghi periodi invernali con bufere di neve e nebbia che di fatto impedirebbero il volo dell’eliambulanza. Nel momento in cui si dovesse continuare ad agire come si sta cercando di fare, la cosa che maggiormente mi preoccupa è la sicurezza della vita delle persone durante i periodi più difficili. Stiamo parlando di persone che spesso vivono da sole e senza la possibilità di poter viaggiare, non parliamo di giocattoli. Ebbene che chi di dovere tenga a mente tutto ciò nel momento in cui è chiamato a dare risposte serie e concrete a cittadini che tutto sono tranne che di serie B”. Il sit in di protesta si è concluso con una visita all’interno della struttura da parte dei primi cittadini, amministratori e del consigliere Greco, che accompagnati dal dirigente sanitario, Massimo Catauro, hanno incontrato il personale medico ed infermieristico il quale ha manifestato le incertezze e i problemi con cui ha a che fare quotidianamente grazie agli innumerevoli tagli voluti da chi non si è mai recato sul territorio e probabilmente non sa neppure dove si trovi l’ospedale di Agnone. Su quest’ultima circostanza, in alto Molise attendono eventuali smentite.

     

     

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