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  • Tagli alle scuole montane, disagi e pericoli per i piccoli alunni

    Il diritto all’istruzione nei piccoli centri montani è messo seriamente in forse dai tagli operati nel comparto scuola. E’ quello che sostiene il consigliere regionale del Molise, Filippo Monaco, che ha presentato una interrogazione a Frattura e all’assessore competente.

    «Il nuovo anno scolastico si è aperto con tutte le difficoltà derivanti da vari problemi di natura economica, strutturale e logistica. Problemi che diventano ancora più pesanti per coloro che vivono in piccoli paesi e che, con il nuovo piano di dimensionamento scolastico, si vedono costretti a viaggiare per decine di chilometri per raggiungere il plesso scolastico al quale sono stati accorpati.  Un problema – sottolinea il consigliere Monaco – che diventa ancora più pesante per chi vive in località di montagna, lì dove l’inverno è più rigido e nevoso, e che ha figli che frequentano la scuola primaria o secondaria di primo grado in quanto i bambini o i ragazzi non possono certamente recarsi a scuola da soli. Un efficace sistema di collegamento tramite gli scuolabus, che sono a carico dei comuni, potrebbe lenire tali problema, ma quanto tempo le famiglie saranno propense a rimanere nel proprio paese se al mattino tutta la famiglia prende strade diverse per recarsi nei luoghi di studio o di lavoro?».filippo monaco
    Questi quesiti sono contenuti nell’interrogazione presentata oggi stesso dal consigliere Monaco per avere risposte dall’Assessore all’Istruzione.
    «Da una parte c’è il diritto all’istruzione che può essere garantito solo nelle scuole in grado di assicurare personale docente qualificato e strutture idonee, dall’altro il continuo spopolamento dei piccoli centri che rischiano di essere abitati esclusivamente da popolazione anziana. Un tempo si utilizzavano le scuole pluriclassi per garantire l’istruzione anche lì dove i cittadini in età scolare erano pochi e di diverse fasce d’età. Si tratta, però, di soluzioni che avrebbero bisogno di particolare cura sotto l’aspetto didattico sia per quanto riguarda il corpo docente, sia per quel che concerne tecniche e tecnologie per l’insegnamento. Costi che, temo, non siano sostenibili in questo particolare momento storico».

    DI SEGUITO IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE

    Vista la Delibera di Consiglio regionale n. 251 del 17 dicembre 2013 relativa al Piano regionale di dimensionamento scolastico;
    Verificato che in alcuni paesi viene cancellata la presenza del plesso scolastico con il trasferimento di intere classi presso altro istituto ubicato in località distanti decine di chilometri;
    Considerate le difficoltà delle famiglie residenti nei comuni in cui non è presente neanche la scuola dell’obbligo e che, pertanto, si vedono costrette a viaggiare per assicurare la frequenza scolastica ai propri figli;
    Ritenuto che tale situazione, se protratta nel tempo, potrebbe invogliare le famiglie con minori in età scolare ad allontanarsi dall’attuale residenza per facilitare la frequenza scolastica dei propri figli generando ulteriore motivo di spopolamento dei piccoli centri, specialmente quelli di montagna, dove le intemperie invernali rendono particolarmente arduo affrontare il tragitto necessario per recarsi a scuola;

    Si chiede all’Assessore all’Istruzione:
    Se i disagi provocati dall’assenza di scuole nei piccoli centri sono stati presi in considerazione al momento della redazione del Piano di dimensionamento scolastico;
    Se sono state valutate altre eventuali possibilità per garantire l’istruzione ai bambini e ai ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo e sono residenti in paesi in cui sono assenti la scuola primaria e secondaria;
    Quali sono le iniziative che il Governo regionale intende porre in essere per ovviare alle difficoltà di recarsi a scuola fuori paese;
    Quali le iniziative per porre un freno allo spopolamento dei piccoli centri.

    Campobasso, 2 ottobre 2014
    Il consigliere
    Filippo Monaco

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