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  • Taglio medico a bordo del 118, Magnacca: «Trovata la copertura per aprile, ma non ci bastano soluzioni tampone»

    «Ho appena avuto assicurazione da parte della Asl relativamente alla copertura dei servizi 118 con medico a bordo h24 per tutto il mese di aprile. Certo è una soluzione tampone, visto che oggi vanno di moda i tamponi, alla quale tra l’altro stiamo lavorando da settimane, ma noi, come comunità, pretendiamo che l’azienda sanitaria trovi una soluzione definitiva, perché non è possibile che il sindaco ogni due mesi debba passare ore al telefono e avvelenarmi per ottenere quello che è invece un diritto. Noi residenti in montagna abbiamo gli stessi diritti alla salute e all’accesso alle cure mediche di chi abita nei grossi centri sulla costa, forse è il caso di ribadirlo e soprattutto che anche gli altri ne prendano atto».

    Duro e diretto il sindaco di Castiglione Messer Marino, Felice Magnacca, che ha già trovato una soluzione, sia pure tampone appunto, al ridimensionamento del servizio di medicalizzazione del 118 attivo presso il distretto sanitario di base dell’Alto Vastese. Lo stesso Magnacca ha stilato una lettera, già posta all’attenzione dei colleghi sindaci dell’entroterra montano per la condivisione e sottoscrizione, con la quale si chiede appunto al governatore Marsilio, all’assessore alla sanità Verì, al direttore generale della Asl e al direttore sanitario di assicurare la medicalizzazione del 118 a Castiglione Messer Marino.

    «L’assenza del medico a bordo del mezzo di soccorso, – si legge nel documento già sottoscritto da diversi sindaci di zona – costituisce un grave danno alla salute dei cittadini che vivono nell’entroterra e li espone costantemente ad un rischio concreto di vedersi privati del diritto alla salute pure garantito dalla costituzione italiana. La sola presenza dell’infermerie, nei casi più gravi di codice rosso, non crediamo possa salvare la vita di una persona».

    E insistono, i sindaci di montagna, sulle distanze che dividono i centri dell’Alto Vastese dagli ospeali e sulle oggettive difficoltà di raggiungere il primo Pronto soccorso utile. «In condizioni normali un’ambulanza impiega almeno quaranta minuti per arrivare a Vasto o a Lanciano, tempi che si allungano notevolmente in caso di neve o nebbia» continuano i sindaci nella nota inviata per conoscenza anche al Prefetto di Chieti.

    «Siamo consapevoli che viviamo un periodo difficile di emergenza sanitaria, – chiudono i primi cittadini – ma siamo altresì consapevoli che, soprattutto in emergenza, si ha l’obbligo giuridico e morale di fare quanto necessario per tutelare la popolazione più fragile e anziana che vive nei territori delle aree interne. In qualità di sindaci, prime autorità sanitarie locali, ci corre l’obbligo giuridico e morale di chiedere un rapido ed immediato intervento risolutivo mediante un migliore impiego delle risorse disponibili».

    Francesco Bottone

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