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  • Tartufaia controllata per tenere lontani i forestieri, il Tar boccia San Pietro Avellana

    SAN PIETRO AVELLANA – Tartufaia controllata per tenere lontani i forestieri, il Tar boccia San Pietro Avellana.

    Il Tribunale amministrativo del Molise ha accolto il ricorso presentato dall’Associazione Micologica Tartufai Abruzzesi.francescolombardi

    E’ guerra tra i tartufai di Abruzzo e Molise, una guerra fatta di atti, documenti e ricorsi al Tar. Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza con il quale il Tar Molise ha censurato le azioni “protezionistiche” messe in campo dal Comune di San Pietro Avellana finalizzate a tenere lontani i tartufai di fuori regione.

    I cercatori abruzzesi hanno impugnato i provvedimenti lamentando che il Comune di San Pietro Avellana «avrebbe perseguito l’obiettivo di limitare l’accesso ai cavatori di tartufi forestieri, concedendo ad una locale associazione di tartufai, costituita da appena pochi mesi, ben 37,5 ha di territorio comunale dove istituire  una “tartufaia controllata” Tartufial cui interno possono accedere, per cavare il tartufo e quindi rivenderlo, i soli associati».
    Gli abruzzesi precisano che i terreni comunali sarebbero stati concessi alla Associazione Tartufai Sampietresi, a mezzo di un contratto di comodato d’uso gratuito «senza alcun preventivo esperimento di una procedura di evidenza pubblica, necessaria a garantire il più ampio ventaglio di offerte ed un più proficuo introito per le casse comunali».
    Secondo i ricorrenti il «proliferare di tartufaie controllate di vaste dimensioni compromette gravemente il diritto di ricerca libera dei tartufi sancito dalla legge nazionale numero 752 del 1985».

    In sostanza il ricorso alla istituzione di tartufaie controllate avrebbe il solo fine di «precludere ai cavatori non residenti l’accesso ai terreni comunali più produttivi» per la raccolta del tartufo affidandone la gestione ad una associazione locale costituita ad hoc.

    Dalla lettura della sentenza emerge che nel corso del dibattito in aula il sindaco ha affermato che «l’obiettivo principale resta quello di limitare la presenza dei tartufai non residenti».tartufo-dilei

    E così il Tribunale Amministrativo Regionale per il Molise ha accolto il ricorso dei tartufai abruzzesi e ha annullato gli atti del Comune, eccetto il contratto di comodato d’uso la cui cognizione spetta al giudice ordinario. Il Tar ha anche condannato il Comune di San Pietro Avellana alla rifusione in favore dei ricorrenti, in solido tra loro, delle spese di lite.Raccolta-Tartufi

    Si sono costituiti in giudizio il Comune di San Pietro Avellana, la Provincia di Isernia e l’Associazione tartufai Sampietresi per resistere al ricorso, contestando la fondatezza dei motivi di censura. Anche la Regione Molise si è costituita in giudizio.

     

     

     

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