• Dal Cenacolo
  • Teatro dialettale: sold out e risate a crepapelle per il ritorno delle “4C”

    AGNONE – Sarcasmo, doppi sensi, un’infinità di sketch dissacranti hanno sancito il ritorno della compagnia teatrale “Le 4C” sul palcoscenico. A distanza di dieci anni dall’ultima rappresentazione, il sodalizio del Cenacolo Culturale “Camillo Carlomagno” all’Italo Argentino fa registrare il tutto esaurito (nessuna poltrona vuota neppure in galleria) e al contempo strappa applausi a scena aperta con la commedia “Péjie pe chi méure ca se ne va suole ca chi armana trova sèmbre rhu cunsuole”.

    Lo spettacolo in due atti è stato aperto con una canzone degli anni ’40 “Gli alberi parlanti” cantata dalla signora Anna Teresa Fraraccio La Gamba, 88 anni di simpatia ed eleganza, omaggiata a fine serata dal direttore artistico della commedia, Giuseppe De Martino con un mazzo di rose rosse. “Peggio per chi muore perché chi resta trova sempre la consolazione” la traduzione in italiano della commedia tratta da “Dodici rose rosse e una gamba” di Camillo Vittici, ha regalano un’ora e mezza di risate fragorose. Ambientata in un camposanto, la commedia vede protagonista vedove e vedovi che della nuova condizione di vita non fanno alcun dramma.  Interpretati da Serenella Giaccio, Filomena Di Ciocco, Paola Del Coiro, Saverio La Gamba e Pasqualino Marinelli, raccontano al camposantaro, un magistrale Agostino Iannelli, altarini e intrecci amorosi davanti le lapidi delle mogli e mariti defunti.

    A farla da padrone il dialetto agnonese che ha reso lo spettacolo entusiasmante. A dir poco fenomenale l’interpretazione di Serenella Giaccio nelle vesti di Carmelina, la vedova gelosa. Bravissime pure Filomena Di Ciocco (Rusaria, vedova a pezzi) e Paola Del Coiro (Vedova allegra). Conferme per Saverio La Gamba (Middie, vedovo mandrillo) e Pasqualino Marinelli (Biase, vedovo poeta).

    Un plauso particolare a  quanti hanno lavorato dietro le quinte, ovvero: Pino Verdile, Mario Mastronardi e Felice Del Papa (scenografia), Cristian Greco e Sonia Iacovone (trucco), Gennaro Bonanese (luci). Il bis probabilmente durante i festeggiamenti per la Madonna dell’Addolorata (domenica 17 settembre).

     

     

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